Per un'Europa libera e unita/7

IL MANIFESTO DI VENTOTENE/Settima Parte. Dopo la lettera inviata ai vertici europei da parte di Pagliarulo (Anpi): «Sullo scandalo nel Parlamento europeo, si torni allo spirito di Ventotene: i mercanti vanno cacciati dal tempio», PUBBLICHIAMO (a puntate) il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli. La politica europea ha bisogno di nuovi progetti e di persone valide (con le mani pulite).

Per un'Europa libera e unita/7

A nome dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia esprimo un grande turbamento e un profondo sdegno per lo scandalo che ha investito il Parlamento europeo. Quando poteri esterni tentano di condizionare, per di più con l’arma della corruzione, l’autonomia delle decisioni di un organo che rappresenta la volontà popolare, si pone una questione morale ma anche una grande questione democratica. Occorre tornare ai principi dei padri fondatori ed allo spirito del manifesto di Ventotene. I mercanti vanno cacciati dal tempio.

Gianfranco Pagliarulo

 

Questi sono i cambiamenti necessari per creare intorno al nuovo ordine un larghissimo strato di cittadini interessati al suo mantenimento, e per dare alla vita politica una consolidata impronta di libertà, impregnata di un forte senso di solidarietà sociale.

Su queste basi, le libertà politiche potranno veramente avere un contenuto concreto, e non solo formale, per tutti, in quanto la massa dei cittadini avrà una indipendenza ed una conoscenza sufficiente per esercitare un continuo ed efficace controllo sulla classe governante.

Sugli istituti costituzionali sarebbe superfluo soffermarsi, poiché, non potendosi prevedere le condizioni in cui dovranno sorgere ed operare, non faremmo che ripetere quel che tutti già sanno sulla necessità di organi rappresentativi, sulla formazione delle leggi, sull’indipendenza della magistratura che prenderà il posto dell’attuale per l’applicazione imparziale delle leggi emanate, sulla libertà di stampa e di associazione per illuminare l’opinione pubblica e dare a tutti i cittadini la possibilità di partecipare effettivamente alla vita dello stato.

Su due sole questioni è necessario precisare meglio le idee, per la loro particolare importanza in questo momento nel nostro paese: sui rapporti dello stato con la chiesa e sul carattere della rappresentazione politica.

a) Il concordato con cui in Italia il Vaticano ha concluso l’alleanza col fascismo andrà senz’altro abolito per affermare il carattere puramente laico dello stato, e per fissare in modo inequivocabile la supremazia dello stato sulla vita civile. Tutte le credenze religiose dovranno essere egualmente rispettate, ma lo stato non dovrà più avere un bilancio dei culti.

b) La baracca di cartapesta che il fascismo ha costituito con l’ordinamento corporativo cadrà in frantumi insieme alle altre parti dello stato totalitario. C’è chi ritiene che da questi rottami si potrà domani trarre il materiale per il nuovo ordine costituzionale. Noi non lo crediamo.

Negli stati totalitari, le camere corporative sono la beffa che corona il controllo poliziesco sui lavoratori. Se anche però le camere corporative fossero la sincera espressione delle diverse categorie dei produttori, gli organi di rappresentanza delle diverse categorie professionali non potrebbero mai essere qualificati per trattare questioni di politica generale, e nelle questioni più propriamente economiche diverrebbero organi di sopraffazione delle categorie sindacalmente più potenti.

Ai sindacati spetteranno ampie funzioni di collaborazione con gli organi statali incaricati di risolvere i problemi che più direttamente li riguardano, ma è senz’altro da escludere che ad essi vada affidata alcuna funzione legislativa, poiché risulterebbe un’anarchia feudale nella vita economica, concludentesi in un rinnovato dispotismo politico.

Molti che si sono lasciati prendere ingenuamente dal mito del corporativismo, potranno e dovranno essere attratti all’opera di rinnovamento; ma occorrerà che si rendano conto di quanto assurda sia la soluzione da loro confusamente sognata. Il corporativismo non può avere vita concreta che nella forma assunta dagli stati totalitari, per irreggimentare i lavoratori sotto funzionari che ne controllino ogni mossa nell’interesse della classe governante.

 

LEGGI ANCHE:

Per un'Europa libera e unita/6

- Per un'Europa libera e unita/5

Per un'Europa libera e unita/4

Per un'Europa libera e unita/3

Per un'Europa libera e unita/2

Per un'Europa libera e unita