Una storia al di là del muro

RUBRICA "Occhio all'autore". Il libro di cui parleremo oggi è Una storia al di là del muro, di Aldo Succi per i tipi della Albatros Edizioni. Il libro è impreziosito dalla prefazione della scrittrice e giornalista Barbara Alberti, di cui mi piace riprendere la definizione, da lei introdotta, del libro nei versi famosi di Emily Dickinson “Non esiste un vascello come un libro/per portarci in terre lontane/né corsieri come una pagina/ di poesia che s’impenna/. Questa traversata la può fare anche un povero, /tanto è frugale il carro dell’anima.

Una storia al di là del muro

Il libro Una storia al di là del muro, è impreziosito dalla Prefazione della nota scrittrice e giornalista Barbara Alberti, di cui mi piace riprendere la definizione, da lei introdotta,  del libro nei versi  famosi di Emily Dickinson “ Non esiste un vascello come un libro/ per portarci in terre lontane/né corsieri come una pagina/ di poesia che s’impenna/. Questa traversata la può fare anche un povero, / tanto è frugale il carro dell’anima.

Con ripetuti flashback ed anticipazioni, il libro offre una visione completa delle vicende che solcarono l’intera Europa nell’arco di tempo che va dalla Seconda Guerra Mondiale agli anni del crollo del muro di Berlino, 1989, per arrivare agli anni Novanta.

Protagonista indiscusso è un uomo della nostra terra di Isernia, fatto prigioniero dai Tedeschi nel 1943 e catapultato in Germania, a Wesenberg dove leggerà con i suoi occhi il fardello delle condizioni antidemocratiche determinate dal nazismo e le dolorose conseguenze della deportazione nei campi di concentramento.

E’ questa la storia di un viaggio, quello dell’uomo, dell’intera umanità, che varca confini inaspettati  e tradisce sogni inattesi , come quelli di Mario, che , in Germania troverà l’amore della sua vita , per poi doverla abbandonare, come dovrà abbandonare la solidarietà a lui  concessa dai tedeschi.

In un triangolo magico si porta a compimento il gioco dell’esistenza del protagonista, Isernia, Germania e Canada dove si trasferirà, come i tanti figli della nostra terra per cercare fortuna.

Partiamo da Isernia di cui si legge una descrizione ricca di pathos che lascia trasparire l’amore per Isernia dell’autore Aldo Succi Isernia era bella sotto quel sole del mattino dell’8 settembre 1943. Pag. 20/21.

L’arrivo in Germania dei quaranta prigionieri e la sorte che favorì Mario facendolo salvo, a differenza dei suoi compagni. E l’amore per la donna che farà da scudo, con il suo ricordo, a tutte le avversità della vita.

Molto interessante ed avvincente il viaggio di ritorno dalla Germania in Italia e dunque ad Isernia, che fa ricordare un po' il viaggio di Primo Levi, di ritorno dal campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, a Torino nel suo famosissimo romanzo “La Tregua”.

Al centro della vicenda campeggia la caduta del Muro di Berlino, la cui notizia Mario lesse dal Canada, dallo Spectator, il quotidiano di Hamilton, quello che fece scatenare da parte di Mario la volontà di ritornare in quei luoghi.

Non mancano i riferimenti storici agli effetti della Guerra Fredda tra i due blocchi continentali USA e URSS con i protagonisti politici che promossero la politica del disgelo per arrivare alla fine della Guerra Fredda così chiamata perché fu combattuta con armi diplomatiche e non si arrivò, per fortuna alla paventata e temuta guerra nucleare.

In questo libro, dunque, ritroviamo il valore del senso della vita, la tragedia della guerra e delle guerre, ma anche il valore della memoria come un arco  che flette sull’esistenza e ne accompagna la solitudine per diventare ancòra di salvezza nei momenti bui o in quelli che mai avremmo voluto considerare nostri.

Faccio i miei complimenti all’autore del romanzo Aldo Succi che ha saputo, attraverso una prosa scorrevole ed asciutta, narrare una storia di un uomo che può diventare il simbolo dei tanti uomini e donne che hanno sofferto, si sono rialzati ed hanno combattuto per la libertà, simbolo e metafora della democrazia e della espressione completa del sé.