Scuole e disabilità: «applicate le leggi»

L'INTERVENTO. Per Monica Di Filippo (Presidente Associazione Genitori Arcobaleno Onlus Venafro): «Non deve essere la famiglia ad andare a chiedere il “favore”. Magari sentendosi erroneamente anche in difetto. Deve essere automatico. E’ la scuola che deve chiamare la famiglia per metterla al corrente che ci sono queste soluzioni! Non il contrario.»

Scuole e disabilità: «applicate le leggi»

In queste ultime settimane, ma specialmente negli ultimi giorni, mi sono giunte telefonate da parte di genitori della provincia di Isernia in particolar modo, circa l’attuazione della didattica in presenza per studenti con disabilità gravi e/o disturbi specifici dell’apprendimento e disturbi dello sviluppo.

I dirigenti scolastici dei vari istituti della provincia, ma anche della Regione Molise tutta, dovrebbero a mio avviso essere a conoscenza dell’Ordinanza relativa agli alunni e studenti con patologie gravi o immunodepressi ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d-bis) del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22. L’articolo 3, più precisamente al punto c sottolinea che “…nel caso in cui la condizione di disabilità certificata dello studente con patologie gravi o immunodepresso sia associata a una condizione documentata che comporti implicazioni emotive o socio culturali tali da doversi privilegiare la presenza a scuola, sentiti il PLS/MMG e il DdP e d’intesa con le famiglie, di adottare ogni opportuna forma organizzativa per garantire, anche periodicamente, lo svolgimento di attività didattiche in presenza.”

Inoltre proprio in queste nel nuovo DPCM si sottolinea nuovamente nello spazio dedicato alla scuola che “..Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessaria in ragione della situazione di disabilitò dei soggetti coinvolti e in caso di disturbi specifici dell’apprendimento e di altri bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata, in modo che sia garantita una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione”.

Mi chiedo quindi perché si debba ricorrere sempre alle maniere forti e nella peggiore delle ipotesi alle vie legali, ai ricorsi ecc…

Se c’è una LEGGE bisogna applicarla. Punto.

Non deve essere la famiglia ad andare a chiedere il “favore”. Magari sentendosi erroneamente anche in difetto. Deve essere automatico. E’ la scuola che deve chiamare la famiglia per metterla al corrente che ci sono queste soluzioni! Non il contrario. E’ la famiglia che deve decidere quale sia il percorso giusto per il proprio figlio. Ovviamente non sto generalizzando, ci sono scuole che già hanno organizzato tutto ma sono una piccola percentuale a fronte di milioni di scuole dove ancora, per l’ennesima volta, si fa finta di niente o peggio non si leggono le leggi e i DPCM aggiornati.

In una situazione storica come quella che stiamo vivendo è assurdo che un’ associazione a tutela dei diritti dei disabili debba scrivere un articolo sul giornale per far sì che cambi qualcosa.
Qualcuno ci ostina a chiamaci “categoria privilegiata” ma di privilegiato, ve lo assicuro, non abbiamo proprio nulla!

Monica Di Filippo

Presidente Associazione Genitori Arcobaleno Onlus Venafro