STRAGE DI STATO (OMICIDIO DI STATO). Le parole di Mattarella

Il Paese senza memoria: 12 dicembre 1969, la strage a Milano. Il Presidente Mattarella ricorda la strage di Piazza Fontana

STRAGE DI STATO (OMICIDIO DI STATO). Le parole di Mattarella

«Il micidiale ordigno che 52 anni or sono venne fatto esplodere nella sede della Banca nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana a Milano, distrusse vite innocenti, sconvolse il Paese, diede avvio a una scia di sangue e terrore che la nostra comunità riuscì a fermare solo dopo anni di impegno e sofferenze.

La memoria di quel feroce attentato resta indelebile nella storia della Repubblica. Venne concepito ed eseguito allo scopo di colpire la democrazia nata dalla lotta di Liberazione, di interrompere il processo di crescita nella partecipazione e nei diritti, di volgere in senso autoritario le istituzioni volute dalla Carta costituzionale.

Le lunghe vicende processuali hanno lasciato vuoti e verità non pienamente svelate. Si tratta di ferite aperte, non soltanto per le famiglie delle vittime, ma per la Repubblica intera. Tuttavia, nonostante manipolazioni e depistaggi, emerge nettamente dal lavoro di indagine e dalle sentenze definitive la matrice eversiva neofascista e l’attacco deliberato alla vita democratica del Paese.

Tutto questo è stato chiaro ben presto alla città di Milano e alla comunità nazionale. La risposta unitaria, solidale, di popolo contro il terrorismo, e contro tutti i terrorismi che insanguinarono l’Italia dopo piazza Fontana, è risultata decisiva per isolare, sradicare e quindi sconfiggere l’eversione. La prova a cui l’Italia venne sottoposta fu drammatica. Ma vinse la democrazia, e con essa prevalsero i valori di cui la Costituzione è espressione.

Anche per questo è necessario fare memoria. La democrazia è un bene prezioso che va continuamente difeso e ravvivato. E l’unità che il nostro popolo ha saputo manifestare, quando l’aggressione ha riguardato i diritti fondamentali della persona e le basi stesse della convivenza, costituisce un patrimonio tuttora prezioso.

Passare il testimone alle generazioni più giovani vuol dire trasmettere quella civiltà che è frutto di storia, di cultura, di sacrificio e intelligenza collettiva».

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

Tre giorni dopo l'anarchico Giuseppe Pinelli, "con un balzo felino", cade (spinto/lanciato) dalla finestra della questura di via Fatebenefratelli durante gli interrogatori.

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Per non dimenticare PINO PINELLI

E per la strage di Piazza Fontana viene indiziato un anarchico, si chiama Giuseppe Pinelli. Pino ha dato il suo contributo per annientare i criminali fascisti e nazisti durante la Resistenza. Saranno proprio quei personaggi, immersi in quella cultura criminale, a privarlo della sua vita.

Il questore di Milano, un certo Marcello Guida, è un fascista, ex direttore del carcere di Ventotene, luogo di confino per molti antifascisti, come Sandro Pertini. Un “semplice accertamento” si trasforma in un fermo illegale.

Una vergogna per uno Stato di diritto.

https://www.wordnews.it/per-non-dimenticare-pino-pinelli

 

 

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