«Trattata come una bambola gonfiabile... la mia iniziazione alla prostituzione fu uno stupro di gruppo»
Pubblichiamo la traduzione di due articoli in lingua spagnola sugli abusi e le violenze subite da Bettie Page e Linda Susan Boreman.
«Aveva un’innocenza peccaminosa», così il fondatore di Playboy Hugh Hefner si riferiva a Bettie Page, considerata la prima pin up della storia. Hugh Hefner, in questo favorito da una propaganda sempre attiva che ha sempre negato e calpestato la reale realtà delle vite e delle violenze concrete, si definiva addirittura femminista, liberatore della sessualità femminile. La realtà era ben altra, come dimostra un documentario uscito a gennaio scorso.
Di cui ovviamente si è dibattuto in vari Paesi ma non in Italia. Una censura e un’omertà complice dell’industria criminale dello stupro su cui ci siamo soffermati in vari articoli e che abbiamo, grazie a Femminismo ed altre Liberazioni e a Valentina De Vivo, cercato di rompere con l’articolo pubblicato il primo marzo scorso «Porno, l’industria dello stupro».
Solo la morte impedì che Hefner finisse sul banco degli imputati nei processi per il sistema pedofilo di Jeff Epstein, altra vicenda che in Italia i grandi mass media (e non solo) continuano a censurare o a raccontare in maniera meno che minimale e omettendone la reale natura. Le parole di Hefner su Bettie Page sono l’ennesima dimostrazione di quanto, nel silenzio quasi generale oltre la mobilitazione di alcune realtà femministe, la reale essenza criminale di stupri, violenze, rape culture e pedofilia esistono nell’industria dello stupro pornografico, sono ampiamente diffuse e non sono realtà solo degli ultimi anni, incidente della storia piombato casualmente.
Lo dimostrano la vera storia, oltre le patinature false e menzognere sempre diffuse, della stessa Bettie Page e di Linda Susan Boreman. Conosciuta come Linda Lovelace, nome legato ad alcuni dei primi film porno a diffusione di massa. Legata in tutti i sensi. Linda Susan Boreman è morta il 22 aprile di esattamente vent’anni fa, anniversario che rende doveroso e ancor più necessario ricordare quel che realmente è stata la sua vita e le violenze subite.
Lo facciamo pubblicando alcuni stralci della traduzione in italiano di due articoli in lingua spagnola. Ringraziamo l’attivista femminista radicale Eva Martínez Manzana per la disponibilità delle traduzioni e la costante opera di informazione sui social network. Un impegno prezioso, la notizia dell’arresto in Spagna di un trafficante pedofilo attivo nelle reti della tratta che stanno sfruttando l’emergenza umanitaria conseguenza della nuova guerra in Ucraina ci è stato possibile grazie a lei.
Linda Susan Boreman, abusi e pornografia
Catherine MacKinnon era l'avvocata che difendeva LINDA LOVELANCE, pseudonimo di Linda Susan Boreman.
Nella sua causa di divorzio da Traynor, ha detto che lui l'ha costretta a fare porn0grafia sotto la minaccia di una pistola e che i lividi dei colpi si possono vedere su Deep Throat sulle sue gambe.
Ha detto che suo marito "la costringeva a fare queste cose puntandole un fucile M16 alla testa".
Linda Boreman ha detto nella sua AUTOBIOGRAFIA che il suo matrimonio era afflitto da violenza, st*pri, pr0stituzione forzata e porn0grafia privata.
Ha scritto in "Ordeal", il suo libro di memorie:
... "Quando in risposta ai suoi suggerimenti gli feci sapere che non mi sarei impegnata nella pr0stituzione in alcun modo e gli dissi che intendevo andarmene, [Traynor] mi picchiò e cominciò il costante abuso mentale.
Sono diventata letteralmente una prigioniera, non mi è stato permesso di uscire dalla sua vista, nemmeno di usare il bagno, dove mi guardava attraverso un buco nella porta.
Dormiva sopra di me di notte, ascoltava le mie telefonate con una 45 automatica a otto colpi puntata su di me.
Da allora ho subito abusi mentali ogni giorno.
Ha minato i miei legami con altre persone e mi ha costretta a sposarlo su consiglio del suo avvocato.
La mia iniziazione alla pr0stituzione fu uno stupro di gruppo da parte di cinque uomini, organizzato dal signor Traynor.
È stato il punto di svolta della mia vita.
Ha minacciato di spararmi con una pistola se non l'avessi seguito. Non avevo mai sperimentato il s3sso an4le prima e mi ha fatto a pezzi.
Sono stata trattata come una bambola gonfiabile di plastica, sollevata e portata avanti e indietro. Hanno allargato le mie gambe da un lato all'altro, spingendo le loro cose verso di me e dentro di me, stavano giocando a sedie musicali con parti del mio corpo.
Non ero mai stata così spaventata, disonorata e umiliata in vita mia.
Mi sentivo una schifezza.
Ho compiuto atti s3ssuali nella porn0grafia contro la mia volontà per evitare di essere uccisa.... La vita della mia famiglia è stata minacciata".
Le accuse di Boreman hanno provocato risposte contrastanti.
Traynor ha ammesso di aver colpito Lovelace, ma ha detto che era parte di un gioco s3ssuale volontario.
La vita di Bettie era molto diversa dall'immagine mediatica che è stata diffusa
Nelle parole di Bettie:
"Mio padre era un maniaco s3ssuale. Era capace di fare s3sso con qualsiasi cosa in cui potesse infilare il suo 'tu sai cosa'. Per avere dieci centesimi per andare al cinema, mi lasciavo toccare da lui, ma non mi pen3trava mai, come faceva con le mie sorelle".
Questo è un esempio di come a noi donne viene insegnato a capitalizzare la nostra sessualità, essendo sottoposte ad ogni tipo di abuso fin dalla giovane età.
Più tardi, Bettie afferma che avrebbe anche imparato che poteva guadagnare di più lavorando come segretaria.
Anche il suo primo marito abusava di lei, così Bettie, dopo aver messo molto impegno nella relazione, ha deciso e ottenuto il divorzio.
Si è trasferita a New York, dove è stata anche vi0lentata da 5 uomini.
Un giorno incontrò Robert Harrison.
Robert Harrison, famoso per le sue soap opera pornografiche per il consumo principalmente maschile, ha commercializzato l'oggettivazione delle donne, e ha fatto lo stesso con Bettie.
"C'era una cosa che odiavo ed era che Harrison insisteva che i nostri seni fossero legati con del nastro adesivo sotto per sollevarli. Era ossessionato dalla scollatura". (Bettie Page)
Ma fu con l'aiuto di Irving Klaw che divenne un'icona del feticismo o bondage attraverso fotografie in cui Irving la faceva posare in scene in cui era vestita in lingerie con delle fruste, frustini e tacchi alti (tipici del feticismo basato sulla "dominazione femminile"), rappresentando l'essere dominata o dominare altre donne.
Perché parliamo dell'origine della "dominazione femminile" come di una fantasia maschile?
"Mi chiamano la 'regina del bondage'. La maggior parte del lavoro proveniva da sollecitazioni postali che Irving riceveva da medici, avvocati, uomini d'affari e dell'alta società. Per qualche ragione, agli uomini piace vedere una ragazza che ne punisce un'altra. Gli piace anche vederle indifese, legate". (Bettie Page)
Bettie racconta anche come in una sessione in cui era sospesa di traverso a quindici centimetri da terra, ha avvertito più volte che voleva fermarsi a causa del dolore che la tensione le stava causando, ma non si sono fermati finché non l'hanno fotografata da ogni angolo possibile.
A causa delle ferite causate in questa "sessione" ha dovuto subire un intervento chirurgico.
Dopo ripetuti abusi durante la sua vita, Bettie cominciò a sentire voci e ad avere deliri mistici su Dio.
È stata rinchiusa per 10 anni in un istituto mentale, con una diagnosi di schizofrenia paranoica per il tentato omicidio di una donna.
Secondo Bettie Page, la sua mente era rotta. Nel frattempo, senza che lei ricevesse denaro, il mercato ha continuato a trarre profitto da tutti i suoi contenuti.
È morta di polmonite nel 2008.