«A settembre dobbiamo far sparire quella roba della Orlandi e pagare i tombaroli»

Chat “segrete” in Vaticano su Emanuela Orlandi pubblicate dal direttore del quotidiano Domani Emiliano Fittipaldi, l’anno scorso erano state consegnate da Pietro Orlandi a Diddi.

«A settembre dobbiamo far sparire quella roba della Orlandi e pagare i tombaroli»


Omertà, silenzio assoluto, o massima pubblicazione ed esposizione. Sono i due poli su cui oscilla l’informazione (o supposta tale) italica. Il primo incardinato come censura, il secondo troppo spesso come propaganda. Le dinamiche, in realtà, sono molto più complesse e ci sono infinite sfumature. Perché grancasse e censure, a seconda degli interessi che muovono i fili, possono essere telecomandate in maniera molto più raffinata. E si gioca sul come dare un’informazione o una notizia, sul risalto e sul peso che viene somministrato. Gli oltre quarant’anni che ci separano dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la lotta e l’impegno del fratello Pietro e di pochi coraggiosi ne sono plastica dimostrazione.

L’anno scorso, ma la notizia è diventata di dominio pubblico solo grazie alla recente inchiesta del direttore del quotidiano Domani Emiliano Fittipaldi, Pietro Orlandi consegnò (tra i tanti) al “promotore di giustizia” (virgolette non casuali) vaticano Alessandro Diddi alcune chat whatsapp. In quelle settimane partirono attacchi contro Pietro Orlandi e l’avvocato Laura Sgrò da Diddi stesso e da alcuni grandi media. Diddi li accusò addirittura di voler ostacolare la ricerca vaticana della verità, un’accusa che alla luce di quarant’anni e più di fatti si commenta da sola, e alcune grancasse mediatiche strumentalizzarono alcune dichiarazioni distorte dello stesso Pietro Orlandi nella trasmissione televisiva DiMartedì su La 7. Furono mesi che culminarono nella lettera minatoria e nel danneggiamento dell’auto di Pietro Orlandi. Un’escalation intimidatoria che, al contrario delle distorsioni strumentali di una sua frase, furono diffuse da molti grandi mass media senza enfasi, senza dargli particolare evidenza e senza nessun peso. Come è accaduto con le chat pubblicate da Fittipaldi sul quotidiano Domani.

Escalation intimidatoria contro Pietro Orlandi, dopo la lettera minatoria squarciate le gomme dell’auto

https://www.wordnews.it/escalation-intimidatoria-contro-pietro-orlandi-dopo-la-lettera-minatoria-squarciate-le-gomme-dellauto

Ampio peso e spazio, con grande enfasi, fu data alla “macelleria delle vite” con cui Diddi cercò di spostare l’attenzione dal Vaticano stesso alla stessa famiglia Orlandi, riesumando una pista pressoché inesistente e già smontata poco dopo la sparizione di Emanuela Orlandi.

Emanuela Orlandi, una macelleria delle vite per spostare l’attenzione

https://www.wordnews.it/emanuela-orlandi-una-macelleria-delle-vite-per-spostare-lattenzione

In un Paese in cui, troppo spesso e non certo in maniera disinteressata, vengono date in pasto o sottaciute, notizie ed informazioni le chat vaticane hanno occupato a malapena il tempo di un paio di giorni. Poi tutto finito nell’oblìo. Le riproponiamo per mantenere, invece, alta l’attenzione, per esercitare la disobbedienza alla narrazione dominante che è alla base del nostro quotidiano impegno e della stessa nascita di WordNews.it

 

 

“Dopo che ho scoperto che Pell ha finanziato la diocesi di Bergoglio tu sei sicuro che non finiremo nella merda?”

“Perché questo sara in Vaticano e noi lo doviamo controllare. Il papa e con noi, il cardinale mi a detto che a septembde ci vediamo”.

 A settembre dobbiamo far sparire quella roba della Orlandi e pagare i tombaroli. Di questo devi parlare al papa. Poi ce la vedremo con il Vam e altre cose. Ora che torniamo si lavora all’archivio. E basta basta giornali e follie varie”.

“Ascoltami bene, oramai abbiamo perso la battaglia giornalisti o meno non sono la soluzione. Adesso facciamo passare l’estate, io vado a Singapore e capirò di più, quando torno pensiamo a cosa fare e anche il papa sarà più lucido. Buttare tutto per aria e distruggere il Vaticano non ha alcun senso. Vediamo se il papa chiuderà il Vam o che farà, intanto io penso a cosa fare. Io ti voglio bene e veramente credo in te e in questa riforma ma così non andiamo lontano. Il papa sbaglia a gestire questo senza la gendarmeria. Io per quanti amici posso avere questi hanno mondi enormi dietro. Questi del georadar della tomba come li paghiamo? Il papà vuole sapere ma poi? Chi paga? E soprattutto di nascosto chi paga?”

“Piuttosto quella roba della Orlandi deve sparire e tu devi farti gli affari tuoi. Ho visto Giani, io non credo che sia come dici tu su di lui. Quello che hanno fatto è un reato e lui lo deve sapere”.

“Non dici niente a Ciani. Orlandi sono cose vanno da serio. El cardinale a detto che doviamo mettere tutta la forzain questo, el papa e con noi”

“Io so solo che se mi succede qualcosa sei morto. Ti avviso (e tre faccine che ridono). Brucia questa conversazione appena leggi. Fai le copie almeno di quella cosadella Orlandi e le mando in procura in forma anonima. Questa roba finisce male”.

“El papa tiene molto in questo e lo faremo bene. A dopo”

Questi sono stralci di messaggi su Whatsapp tra Francesca Immacolata Chaouqui e monsignor Lucio Vallejo Balda, messaggi consegnati alla Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi da Pietro Orlandi. All’ANSA, Pietro Orlandi ha confermato che “in parte” il contenuto dei messaggi da lui consegnati corrisponde alla pubblicazione di Domani. “Le pagine consegnate – spiega - sono otto anche se ovviamente non tutte le pagine parlano di Emanuela”.
Queste chat, scrive Emiliano Fittipaldi su Domani, erano state consegnate l’anno scorso al promotore di giustizia vaticano Diddi. “Le chat sarebbero conservate in due cellulari riservati che Chaouqui e Balda chiamavano telefoni bianchi, non si sa che fine abbiano fatto. I messaggi sembrano segnalare come qualcuno si fosse mosso con dei tombaroli con un georadar per identificare la tomba di Orlandi, e che i due proprietari dei telefoni sapessero dell’operazione. Fonti suggeriscono che ora già durante il processo Vatileaks 2 la gendarmeria ipotizzasse che documenti dell’archivio della prefettura degli affari economici fossero stati nascosti in un luogo segreto. Chaouqui nei WhatsApp parla in effetti di una cassa e Pietro Orlandi crede che oggi possa essere stata nascosta sotto i cunicoli della Basilica di Santa Maria Maggiore”. Di fronte a Diddi la Chaouqui avrebbe disconosciuto la paternità di questi messaggi aggiunge Fittipaldi.

Il contenuto e le circostanze dei messaggi consegnati da Pietro alla Commissione non saranno oggetto di alcun commento da parte mia perché fanno parte di questioni circa cui sono tenuta al segreto di Stato – ha commentato Chaouqui su X, l’ex Twitter – Mi dispiace solo che il sottofondo non detto sia che qualcuno in Vaticano sappia dove sia Emanuela e non lo dice e non è così. Non conosco dove sia Emanuela e neanche se la pista di Londra sia vera, non ho alcun elemento che possa avvicinare alla verità, se lo avessi e fosse coperto da segreto comunque non lo rivelerei perché per me la lealtà al Pontefice viene prima di tutto. Quindi inutile coinvolgermi. Se c’è una verità io non la conosco”.

I NOSTRI PRECEDENTI ARTICOLI

«La pedofilia potrebbe essere entrata anche nel destino di Emanuela»

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«Diddi è furbo. Preferisce cercare una verità di comodo provando a scaricare la colpa sulla famiglia»

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«Arriveremo alla fine ma non abbiamo limiti di tempo. Una frase del genere dopo 40 anni non puoi dirla»

https://www.wordnews.it/arriveremo-alla-fine-ma-non-abbiamo-limiti-di-tempo-una-frase-del-genere-dopo-40-anni-non-puoi-dirla

«Purtroppo Emanuela è stata il tassello di un puzzle in un sistema di ricatti molto ampio»

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Verità e giustizia per Emanuela Orlandi, sit in a Roma il 13 gennaio

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Emanuela Orlandi, quarant’anni di omissioni e silenzi. Ora basta!!

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«Sudditanza psicologica dello Stato italiano nei confronti del potere vaticano»

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Il silenzio li ha resi complici, il video

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Vatican shock: le radici oscure del caso Orlandi

https://www.wordnews.it/vatican-shock-le-radici-oscure-del-caso-orlandi

Il silenzio li ha resi complici, la verità la conoscono e devono solo raccontarla

https://www.wordnews.it/il-silenzio-li-ha-resi-complici-la-verita-la-conoscono-e-devono-solo-raccontarla