Trattativa Stato-mafia, al via la requisitoria

Si è ufficialmente chiusa la fase istruttoria del processo d'Appello sulla Trattativa Stato-mafia, che sta per giungere a conclusione. Lunedì 24 maggio prenderà il via la fase dibattimentale con la requisitoria del sostituto procuratore generale Giuseppe Fici.

Trattativa Stato-mafia, al via la requisitoria

Con l'udienza di lunedì 17 maggio, si è chiusa definitivamente la fase istruttoria del processo d'Appello sulla Trattativa Stato-mafia, che va avanti da ormai due anni.
In primo grado, il 20 aprile 2018, furono condannati per “minaccia a corpo politico dello Stato” i boss mafiosi Leoluca Bagarella e Antonino Cinà, rispettivamente a 28 e a 12 anni, gli ufficiali del Ros Antonio Subranni e Mario Mori, a 12 anni, il capitano Giuseppe De Donno, a 8 anni, e l'ex senatore e fondatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, a 12 anni. Condannato a 8 anni per calunnia nei confronti dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, il figlio di “don Vito”, Massimo Ciancimino. Prescritte invece le accuse per Giovanni Brusca e assolto dall'accusa di falsa testimonianza l'ex ministro degli Interni Nicola Mancino.
Il processo d'Appello va avanti dalla primavera del 2019. Davanti alla corte, presieduta da Angelo Pellino, sono sfilati numerosi testimoni ed è stata richiesta l'acquisizione di ampio materiale documentale. A rappresentare l'accusa, ci sono i sostituti procuratori generali Giuseppe Fici e Sergio Barbiera, gli stessi del processo a Calogero Mannino, che ha scelto il rito abbreviato ed è stato assolto in via definitiva dalla Cassazione.
La sentenza del processo stralcio a Mannino è stata peraltro acquisita nell'Appello proprio su richiesta dei difensori degli altri imputati.
Nel corso della fase istruttoria di questo processo è stato citato come testimone anche l'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che si è però avvalso della facoltà di non rispondere.

Dal telefono cellulare utilizzato da Riina in carcere alle dichiarazioni del collaboratore Pietro Riggio, il processo d'Appello sulla Trattativa Stato-mafia ha tentato di far luce sugli innumerevoli buchi neri che accompagnano la stagione delle stragi del biennio '92-'94 e le ripercussioni degli anni successivi. Tra una sfilza di “non ricordo”, alcuni inevitabili dopo quasi trent'anni di distanza dai fatti, e il materiale a disposizione, i procuratori generali sosterranno l'accusa di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato nella fase dibattimentale che sta per iniziare.


Nell'udienza di lunedì 17 maggio, la Procura generale ha chiesto, come aveva già fatto qualche mese fa, di poter ascoltare nuovamente i testimoni Pellegrini e Tersigni, gli ufficiali che si occuparono della gestione di Pietro Riggio, perché dalle loro dichiarazioni emergono, a detta del Procuratore, “criticità già rilevate” a proposito del vuoto documentale sui primi mesi di collaborazione di Riggio, sulla gestione della “fonte Marco”, Carmelo Barbieri, nonché sulla relazione tra il generale Pellegrini e la “fonte Napoli” Antonino Mazzei, personaggio citato da Riggio e poi meglio identificato dai successivi riscontri.

Su questo punto, è stato acquisito con parere favorevole della Corte, il fascicolo trasmesso dalla Procura di Reggio Calabria contenente ulteriore documentazione su Pietro Riggio, Giovanni Peluso e Antonino Mazzei. Il procuratore Fici ha inoltre chiesto che venisse audito l'ex capitano Ierfone sul mancato sequestro dei telefoni cellulari e del rilevatore di microspie di Giovanni Napoli, fedelissimo di Bernardo Provenzano, dal momento che le testimonianze dei sottufficiali Serra e Gigliotti e del comandante Sini non hanno dato un grande contributo all'accertamento della verità sui fatti avvenuti la notte dell'arresto di Napoli.
Si è opposto a tutte le richieste della Procura l'avvocato Milio, difensore di Mario Mori, definendo i documenti “né pertinenti, né rilevanti” e marcando la “singolarità” della modalità di trasferimento degli atti da parte della Procura di Reggio Calabria.

La Corte, dopo un'ora di consiglio, ha deciso di respingere le richieste di audizione di Tersigni, Pellegrini e Ierfone, come già fatto in precedenza, ritenendo che non possano "aggiungere più di tanto a quanto già dichiarato". Mentre ha accolto la richiesta di produzione del fascicolo di Reggio Calabria, l'ulteriore materiale su Vincenzo Ferrara e altre note a riscontro delle dichiarazioni di Riggio.

La fase istruttoria del processo d'Appello sulla Trattativa Stato-mafia si è definitivamente conclusa. Lunedì 24 maggio partirà la fase dibattimentale con la requisitoria del procuratore generale, con inizio previsto per le 9.30.

 

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