Un omicidio psicologico, la piaga di pedopornografia e pedofilia

TERZA PARTE. Il Report annuale 2021 di Meter, un impegno contro l’orrore più disumano al mondo che dobbiamo tutti sostenere e continuare anche oltre le Giornate Mondiali.

Un omicidio psicologico, la piaga di pedopornografia e pedofilia

È passato oltre un mese dalla conclusione della Ventiseiesima Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia. L’impegno contro pedofilia e pedopornografia deve continuare, martellante, incessante, instancabile. Senza mai cedere perché ogni cedimento è la porta per la complicità, e l’indifferenza che è la più immonda delle omertà complici, con i pedocriminali, con coloro che ogni momento sfruttano le lacrime, il dolore, la sofferenza, violano l’innocenza e la fragilità indifesa dei più piccoli.

Don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter, anche sui social in queste settimane ha continuato ad informare e denunciare. Nei nostri precedenti articoli abbiamo pubblicato alcune delle sue denunce e grida di dolore di queste settimane e ricordato alcune delle più drammatiche e terribili denunce di Meter da noi riportate. Un orrore che Meter e don Fortunato combattono ogni giorno, un inferno che fronteggiano costantemente per cercare di salvare quanti più bambini possibili.

Per non dimenticare e, anzi, continuare l’impegno, in quest’articolo riportiamo alcuni passaggi della presentazione del Report annuale 2021: i numeri di un omicidio psicologico. Numeri, atti e fatti resi noti in occasione della Giornata Mondiale ma che non è accettabile far cadere nell’oblio. E quindi li ripubblichiamo oggi.  

Non c’è solo il Covid a rappresentare la pandemia: c’è prima di tutto la vera e propria piaga della pedofilia e pedopornografia online, ormai inarrestabile. Il 2021 ha dimostrato che questo fenomeno colpisce tutti i continenti e non esistono più confini. Di più: Internet resta una landa senza legge, nella quale si può fare davvero di tutto. E i centri in cui fisicamente si trovano i server, i computer che ospitano foto, video, chat, cartelle compresse, comunità virtuali di chi stupra, abusa e vende, si trovano in prevalenza in America ed Europa. Il tutto nella massima velocità e nel più comodo anonimato che consentono ai pedofili di beffare le lentezze e le attività di un diritto sempre più inadatto e inadeguato al mondo velocissimo in cui viviamo. Sono questi i dati emersi dall’analisi del Report dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto (www.associazionemeter.org).

SALGONO I LINK, SCENDONO FOTO, VIDEO, CHAT, CARTELLE COMPRESSE. SU TELEFONATE E RICHIESTE – Riassumendo in breve quanto accaduto lo scorso anno, constatiamo che il numero dei link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. Scendono le foto da 3.768.057 a 3.479.052, insieme con i video da 2.032.556 a 1.029.170. Calano anche le chat segnalate (da 456 a 316) e le cartelle compresse (da 692 a 637). Salgono invece i casi seguiti dal nostro Centro Ascolto (da 111 a 167) e le richieste telefoniche, quasi raddoppiate: da 284 a 406.

VENT’ANNI DI VIOLENZE E ABUSI – Sono sempre numeri pieni di dolore, non foss’altro che le foto denunciate dal 2014, quando i tecnici di Meter hanno sviluppato una piattaforma per il monitoraggio della Rete, sono arrivate ad un totale di 23.250.123 e i video a quota 6.530.922. I mega archivi denunciati sono 13.703 e le chat 1.530. Dal 2002 a oggi i protocolli inviati alle polizie sono 65.090 e i link segnalati 203.911, mentre i casi seguiti dal Centro Ascolto ammontano a 1.999 e le richieste telefoniche 30.686. Dal 2007 le segnalazioni di form da utenti, da persone cioè che hanno digitato www.associazionemeter.org per entrare in contatto con noi e indicarci siti a rischio o sospetti, sono 17.755. Ben 8.977 le comunità e social network segnalate dal 2008. E infine il dramma del deep web, la parte nascosta della Rete: 47.637 segnalazioni dal 2012, quando questo fenomeno è esploso.

I GIOCHI ONLINE, NUOVA FRONTIERA DEL RISCHIO – Se i numeri che abbiamo elencato in precedenza parlano degli ambienti “tradizionali” per abusi e molestie, emerge una nuova tendenza. L’analisi dei giochi online, vero e proprio trend per i ragazzini, indica la perdita della percezione del tempo che scorre e questo altera il ritmo sonno-veglia. I giochi sostituiscono le attività alternative relazionali all’interno della famiglia. Può arrivare a generare una vera e propria dipendenza, al punto che il ragazzino che non riesce a raggiungere (per esempio) l’obiettivo di gioco che si è prefissato può esplodere in crisi di rabbia o di pianto. Per non parlare della frustrazione dalla mancata capacità del gruppo, nei giochi di squadra o ruolo, di aiutare il singolo a superare una prova o un livello.

Non solo: qui in Meter ci chiediamo costantemente alcune domande: i bambini immortalati nelle foto che fine fanno? Sono riusciti a raccontare e denunciare la violenza subita? Hanno chiesto e ricevuto un aiuto? Per questo è importante la sinergia tra polizie e istituzioni per individuare le vittime e aiutarle a venire fuori dall’oblio dell’abuso. Ci auguriamo che l’intervento delle polizie sia sempre tempestivo e così degli amministratori di server e social.

 Da qualche anno Meter ha individuato un nuovo fenomeno, quello della cosiddetta infantofilia, ossia l’abuso e lo stupro di bambini tra 0 e 2 anni. Spesso protagonisti dell’abuso sono coloro i quali dovrebbero accudire i bambini e spesso sono i familiari più prossimi, anche i genitori.

Anche qui i numeri parlano, con l’avvertenza che dietro ogni numero c’è un bambino che soffre: nel 2020 abbiamo segnalato 1.643 link, che quest’anno sono scesi a 1.559. Sostanzialmente un valore stabile, mentre il balzo si è registrato nella fascia 8/12, con il passaggio da 2.954 a 6.395 link. Scende la fascia 3/7 anni, da 9.450 a 6.551 link.

Se passiamo a guardare le foto, sono esplose quelle della fascia 8/12 anni: da 819.576 a 2.935.952; crollano quelle 3/7 (da 2.937.010 a 538.845) e scendono quelle della fascia 0/2, da 8.144 a 3.077.

Per quanto riguarda i video, si dimezza la fascia 0/2 (da 3.562 a 1.130, come la fascia 3/7 (da 1.506.042 a 424.523) e sale la fascia 8/12 (da 533.928 a 603.455).

PEDOFILIA CULTURALE – Purtroppo qui la situazione è rimasta immutata rispetto al 2020. La Rete non è esclusivamente uno strumento di diffusione di foto e di video che i pedofili e i pedopornografi utilizzano per arricchirsi, ma serve anche a “difendere” la pedofilia e a tentare un’opera di normalizzazione. Una vera e propria lobby strutturata e ben organizzata (raccolta fondi e giornata internazionale pro-pedofilia) che fornisce consigli su come adescare i bambini e indica siti online dove è possibile trovare foto e video con contenuti pedopornografici. Per contrastare l’ideologia pedofila la Convenzione di Lanzarote del 25 ottobre 2007, ratificata dall’Italia nel 2012 con la legge n. 172, ha introdotto nel nostro ordinamento l’art. 414 bis del Codice Penale.

Per la prima volta l’espressione “pedofilia e pedopornografia culturale” è entrata nel nostro ordinamento: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con qualsiasi mezzo e forma di espressione, anche con il mezzo telematico e al solo fine culturale, pubblicamente legittima, diffonde giudizi legittimanti, istiga a commettere o effettua apologia delle condotte previste dagli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1, 600-quinquies, 609-bis, 609-quater e 609-quinquies, compiute con minorenni, è punito con la reclusione da tre a cinque anni».

Nonostante la Convenzione di Lanzarote (2007), i siti continuano a proliferare nel web.
Vari i loghi identificativi o simboli per riconoscersi uno con l’altro, per diversificare le loro preferenze sessuali e per indicare specificamente il genere sessuale preferito dal pedofilo; infatti, i membri delle organizzazioni pedofile incoraggiano l’uso di descrizioni come “boylove”, “girllove” e “childlove”.

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