Un Paese colluso

L'OPINIONE. «Il perchè questo Paese è stato da sempre colluso, in alcuni componenti di Stato con criminali mafiosi, corrotti, corruttori, evasori e con chi ha avuto evidenti ed enormi conflitti d'interesse, non è assolutamente difficile dirlo, basta essere liberi da "padroni editoriali" che non siano legati, in qualche modo, con il potere derivato dai partiti politici».

Un Paese colluso

Scrivere che i voti della mafia e dei loro familiari e affiliati, abbiano contribuito all'elezione di componenti deviati nei Governi che hanno amministrato la "cosa pubblica" delle nostre città, nelle Regioni e nella Nazione, non è sbagliato ma è limitato nell'analisi della gravosa e dannosa problematica per tutti noi cittadini.

Devo necessariamente ricordare che molti eletti della scorsa legislatura hanno affrontato seriamente questo annoso e grave problema: cercando nella Commissione Antimafia Nazionale di cui era Presidente Nicola Morra di far emergere con l'ausilio di audizioni di testimoni e vittime, quelli che erano stati gli "intrecci" mafiosi nei Governi. Sicuramente, per loro, non è stata cosa facile poichè hanno dovuto fare i conti con la realtà che li circondava.

Devo ringraziare, da cittadino, solo per il fatto di averci provato a far emergere il marcio esistente nelle Istituzioni.

Sorge spontanea la domanda: a cosa serve una Commissione Antimafia se poi, sebbene si apprendono cose sconvolgenti che provano collusioni e moltissimo altro, se non si è in grado come Stato di contrastarle, perseguirle e denunciarle all'autorità giudiziaria per la prosecuzione delle attività d'indagine?

A qualcosa è servita: a far conoscere ai cittadini, più attenti a tali problematiche, cose che non erano conosciute e quindi come mezzo di denuncia pubblica; l'accertamento della presenza nella strage di via dei Georgofili a Firenze di personaggi estranei alla mafia; l'approvazione di una legge che inasprisce il reato di scambio di voti politico-mafioso presentata da Mario Michele Giarrusso.

Sicuramente si saranno registrate e riportate anche altri benefici per i cittadini onesti ma, causa la mancata diffusione delle informazioni, non sono giunte al "grande pubblico". Credo che durante le passate legislature sono emersi fatti che sono stati essenziali per far capire ai cittadini quello che è, in realtà, questo Paese in ordine alle collusioni, corruzioni e grandi evasioni fiscali.

Mi riferisco allo scandalo che ha coinvolto la magistratura con l'indagine sul giudice Palamara, dove è emerso un "sistema" di spartizione di potere giudiziario con le nomine di procuratori secondo "gradimenti". Capirete la gravità di tale fatto che nomina nei vertici della giustizia, uomini che poi sono in grado, per il loro ruolo rivestito, di riportare i "favori" a chi ha "gradito e sponsorizzato" le loro nomine. 

Ebbene, questo gravissimo fatto dovrebbe far accendere in tutti noi un moto di allarme e farci porre una conseguente domanda: non è che per tale motivo alcune importantissime indagini giudiziarie inerenti le stragi, alcuni falsi suicidi (vedi David Rossi, Attilio Manca, Antonino Gioè) con le collusioni di potentati occulti e relative sentenze di assoluzione emesse nei processi, possano aver avuto un grave condizionamento proprio per la modalità di come avvenivano le nomine dei vertici della magistratura?

Possiamo pensarlo ma, non avendo prove per dire che sia realmente accaduto, non si può affermare. Il grave rammarico in tutto questo credo sia il fatto che, nelle ultime elezioni politiche e nelle elezioni per il rinnovo dell'assemblea regionale in Sicilia, i cittadini non hanno capito, dando il loro consenso per le nomine nazionali e regionali a chi è ancora inquisito e condannato per gravi reati, come Silvio Berlusconi entrato al governo nazionale con Forza Italia e con i voti dati in Sicilia a personaggi sponsorizzati per essere votati da chi era stato condannato per reati di mafia come Dell'Utri e Cuffaro.

Non credo che i cittadini possano aver dato il loro consenso ai Governi insediatosi perchè favorevoli ad essere governati da componenti "vicine" agli interessi mafiosi.

Credo che grande responsabilità l'abbiano i maggiori organi d'informazione che non hanno, appunto, informato incessantemente e continuamente nei loro giornali e nelle loro televisioni chi in realtà erano coloro che si stavano presentando per essere rieletti.

Altra grande responsabilità va al Partito Democratico che ha perso i suoi ideali e al M5S con le scelte di alleanza fatte per la frenesia di governare, così facendosi inglobbare nel "sistema da sempre esistito"!

Mario Ravidà

 

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