«Vivere o vegetare? A noi la scelta»

L'OPINIONE. «La politica è priva di idee, ed è sempre più legata a personalismi, pettegolezzi, manovre di infimo livello. Si cerca il consenso emotivo e non la soluzione dei problemi. L' incompetenza di molti rappresenta il collante delle varie esternazioni. La prepotenza e l'arroganza debordano da tutte le parti. È il potere degli ignoranti!»

«Vivere o vegetare? A noi la scelta»
Foto di klimkin da Pixabay

Trovo deprimente la cronaca politica dei vari telegiornali. Tutti i partiti dichiarano qualcosa: brevi interventi con note formulette imparate a memoria.
Anche nei programmi di presunto approfondimento la noia è mortale. Tutto viene drammatizzato, le opinioni sono urlate e divisive, la battuta sostituisce il ragionamento.
Il turpiloquio e l'aggressività prevalgono sul confronto.

La politica è priva di idee, ed è sempre più legata a personalismi, pettegolezzi, manovre di infimo livello.
Si cerca il consenso emotivo e non la soluzione dei problemi. L'incompetenza di molti rappresenta il collante delle varie esternazioni. La prepotenza e l'arroganza debordano da tutte le parti.
È il potere degli ignoranti!

Si deve e si può invertire la rotta. Bisogna affermare il primato della politica come riscoperta dei valori, del sogno, del progetto, dell'utopia. Accrescere le occasioni di confronto, di dialogo, di consapevolezza critica.
Evitare la globalizzazione delle coscienze.
Costruire una democrazia matura, attraverso la quantità della partecipazione e la qualità del consenso.

Va contrastato un contesto  prepotente che toglie identità e non fornisce speranza di futuro. L'impegno primario, pertanto, è la formazione. Tutti abbiamo un obbligo civile per contribuire a realizzare tale processo virtuoso. Altrimenti resteremo sudditi e non saremo mai cittadini.
Bisogna scegliere: vivere o vegetare!

 

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