Voci dal Molise: Francesco Iovine e Lina Pietravalle

Protagonisti di questo saggio sono Francesco Iovine a cui ha dato le parole Gioconda Marinelli e Lina Pietravalle con la quale ha dialogato Maria Stella Rossi. Due sensibilità straordinarie analizzate attraverso un processo di documentazione storico- biografica e letteraria che entra in maniera discreta, ma avvincente nel mondo dei due scrittori.

Voci dal Molise: Francesco Iovine e Lina Pietravalle

La prima parte “Francesco Iovine . Il pungente senso della vita e il dolente amore per il Molise “di Gioconda Marinelli delinea in maniera impeccabile,  attraverso una  acuta analisi storica e documentarista la biografia  di Iovine che si  intreccia al suo mondo letterario, alla sua visione della vita  da cui discende una straordinaria disamina del contesto sociale e politico dell’Italia e del Molise in un arco di tempo che va dall’Italia postunitaria al periodo fascista.

Quei contadini dalle dure nodose mani”

Ho voluto rendere il farsesco e il tragico, il rozzo e il raffinato senso della vita che hanno i nostri contadini; ho voluto farli cantare all’unisono con la terra generosa e matrigna e col cielo troppo lontano e irraggiungibile .

Queste le intenzioni di Francesco Iovine, scrittore del Novecento di Guardialfiera – scrive Gioconda Marinelli-  consacrato alla fama dai romanzi Signora Ava e Le terre del sacramento , in cui egli profuse rievocazione fiabesca, vena ironica e grottesca , impegno morale , sociale, consapevolezza della complessità storica, risentimento , dissenso e indignazione.

Come riporta  l’autrice, nelle sue opere viene scandagliato il mondo dei contadini, rassegnato, ma non arreso in cui confluiscono le rivendicazioni  sociali  di fronte alle ingiustizie , alle malversazioni che sfociano in moti soffocati dal sangue in un contesto di difficile integrazione della spinta umana di sopravvivenza degli studenti liberali , ma  dove approdano i sentimenti eterni dell’amore tra la dolce Antonietta e il garzone Pietro Veleno , che si unirà ai briganti .

Signora Ava  che si svolge tra la fine del regno borbonico e l’Unità d’Italia  è secondo Goffredo Fofi un romanzo straordinario , una grande e credibile visione della nostra storia, un grande romanzo storico e d’amore.

Nelle Terre del Sacramento , le terre maledette, ultimo lavoro di Iovine , morto a soli quarantotto anni, si attraversa il periodo storico che va dal primo dopoguerra alla marcia su Roma. Protagoniste la violenza fascista e il potere della borghesia latifondista.

La seconda parte del libro Saggio sentimentale . Omaggio a Lina Pietravalle, Maria Stella Rossi , ritrova nei suoi ricordi personali , di giovane donna che incontra la Pietravalle nella sua biblioteca paterna , la voce delicata ed efficace  di  Lina Pietravalle , un sussurro che la accompagnerà in questo viaggio sentimentale , in questo scavo certosino che diventa anche un po' il suo.

Con la sua consueta sensibilità umana e artistica , Maria Stella Rossi riesce a cogliere  le sfumature più intime del mondo della Pietravalle legata profondamente ai luoghi del Molise , tra partenze e ritorni . Anche lei lo percorrerà come lo stesso Iovine che viaggerà per Il Giornale d’Italia in quel treno che la porterà , giovane sposa, verso i luoghi del Trigno , diretto a Chiauci , paese d’origine del suo primo marito Pasquale Nonno. In Marcia nuziale, un racconto , che dà il titolo poi alla raccolta , ella fotografa il paesaggio molisano che colpisce nella sua bellezza la giovane sposa .La strada borbonica era bellissima , lenta come il ritmo del tempo d’allora, strada calma e patriarcale che rispettava ogni lembo di terra ed ogni diritto di pastura.  

Un senso di sacralità attraversa tutta l’opera della Pietravalle , un odore  mistico che implode nella descrizione particolareggiata dei luoghi che suggellano il rapporto intenso con la natura, con gli animali , con le piccole cose che indagano realtà di straordinaria grandezza morale e civile.

Maria Stella  Rossi è riuscita a trafiggere con una luce diafana la complessità dell’animo umano , che scava , implora il disvelamento del concreto nel grande mistero della vita che  di concreto non ha niente . Ed ecco le manifestazioni estatiche del paesaggio molisano che diventa paesaggio dell’anima nella sensibilità verso gli umili, verso gli animali attraverso un senso di compartecipazione umana che trasuda in tutte le opere della scrittrice molisana.

Il mondo degli affetti , la gioia, l’amore , il dolore , la sofferenza partecipano al grande flusso di vita universale che lega la Pietravalle a questo grande gioco di passioni e di interazioni che riesce a sconfiggere il senso di malessere attraverso lo sguardo fiero ed incrollabile della fede molisana.