X Settembre: tra memoria e omissioni

RESPONSABILITA' FASCISTE. «Il programma per la commemorazione dell'anniversario del bombardamento del X Settembre 1943 è quest'anno molto ricco, articolato in convegni, mostre fotografiche, proiezioni filmiche e tant'altro.»

X Settembre: tra memoria e omissioni

Ben vengano le iniziative tendenti a tenere viva nella memoria collettiva della città il giorno più buio della sua storia. 
Senza memoria di sé una comunità è condannata a ripetere gli errori tragici  del suo passato

Purtroppo le rituali commemorazioni isernine non ci mettono affatto al riparo dalla coazione a ripetere, in quanto le ricostruzioni storiche e le narrazioni conseguenti che puntualmente si ripetono ogni anno non mettono in luce la responsabilità primaria che determinò l'evento tragico.

Evento causato dalla guerra caparbiamente voluta da Hitler e Mussolini e dai loro rispettivi regimi

È dal 1987, anno di costruzione del monumento ai caduti in piazza x Settembre che assisto alle cerimonie lì officiate, con gli interventi centrali dei sindaci che si sono susseguiti alla guida della nostra città per 35 anni. 
Ebbene, a partire da Michele Iorio, passando per i sindaci di centrosinistra (tutti, escluso De Vivo che non ebbe il  tempo per intervenire), fino a Giacomo D'Apollonio, non c'è stata una sola volta in cui il il regime fascista che scatenò la guerra sia stato indicato come il responsabile e causa iniziale dell'innesco che ha successivamente  portato alla strage compiuta dai bombardieri americani. 

A sentire gli oratori delle commemorazioni l'ascoltatore  è portato a pensare che le bombe piovute dal cielo siano comparabili alla grandine o a una qualsiasi altra disgraziata avversità della natura, contro la quale niente è dato fare, una tragica eventualità determinata dal fato e dal destino cinico e baro, contro cui la volontà umana non può opporre alcuna resistenza. 

Sappiamo bene che, pur volendo discutere su alcune modalità di conduzione della guerra da parte degli alleati (tipo i bombardamenti a tappeto sulle città), le scelte scellerate e guerrafondaie del regime fascista sono state alla base della morte di centinaia di cittadini isernini inermi (senza voler calcolare i giovani morti in battaglia di cui non si conosce neanche il numero) e di immani  distruzioni materiali. 

Se questo dato elementare, basico, sarà omesso anche quest'anno, l'esercizio della memoria sarà di nuovo privato dell'architrave su cui poggia l'elemento fondamentale di cui una comunità ha bisogno e da cui non può prescindere se non vuole ripetere gli errori del passato: la verità. 
Mi auguro che l'attuale Sindaco non ripeta l'errore fatto dai suoi predecessori. 

Celeste Caranci