Camorra: arrestato latitante, era tra i 100 più ricercati d’Italia

Angrisano è il quindicesimo latitante catturato quest’anno dai Carabinieri.

Camorra: arrestato latitante, era tra i 100 più ricercati d’Italia
fonte: il meridiano news

Era uno dei 100 latitanti più ricercati d'Italia. Più di 250 carabinieri hanno circondato il lotto G e hanno perquisito tutte le abitazioni a 'blocchi', edificio per edificio. Lo hanno trovato a una festa con amici e parenti.

Ma la festa è stata interrotta e le manette si sono strette ai polsi di Gaetano Angrisano, boss della camorra esponente del clan di camorra Vanella-Grassi egemone nell'aria di Scampia e Napoli Nord.

Ed è nel suo territorio che l'hanno scovato i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale partenopeo. Per un anno e mezzo, nonostante una condanna a 10 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, Angrisano è stato nascosto, coperto da complicità e omertà. Ma i militari dell'Arma hanno seguito le sue tracce con indagini tecniche e tradizionali.

Questa notte, più di 250 militari dell'Arma hanno 'cinturato' il lotto G e hanno perquisito tutte le abitazioni a 'blocchi', edificio per edificio, e lo hanno trovato a una festa con amici e parenti, che ha lasciato subito dopo la torta in manette verso il carcere di napoletano nel quartiere di Secondigliano. Angrisano è il 15esimo latitante catturato quest'anno dai carabinieri.

Gaetano Angrisano 31 anni, latitante arrestato a Napoli dopo un anno e mezzo sotto traccia, l'aveva guadagnata grazie a una parentela importante. Angrisano è infatti il cognato di Salvatore Petriccione, uno che negli anni è stato ai vertici della camorra di Secondigliano: quando il boss della Vanella Grassi è finito in carcere Angrisano è diventato il capo del gruppo. Il suo quartier generale tra il Lotto G e Malaga, dove fu arrestato nel 2021.

Doveva scontare 10 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, sentenza di un processo nato dalla retata che nel 2014 che portò in carcere tutti i vertici della cosca nata e cresciuta all'ombra del clan Di Lauro prima e degli scissionisti dopo. Ma la sentenza fu annullata dalla Cassazione e così Angrisano venne scarcerato ed era a piede libero quando arrivò la condanna successiva della Corte d'Appello di Napoli a febbraio dell'anno scorso. Poi la latitanza, non troppo lontano dal suo quartiere dove ha avuto protezione.

Come sempre i latitanti restano nel territorio dove hanno coperture e complicità e dove riescono ad imprimere il loro potere criminale e dove l'omertà purtroppo è una regola.