Frida e la sua passione

Caroline Bernard , pseudonimo di Tania Schlie, appassionata di biografie di donna e da vent’anni nel campo editoriale, scrive un romanzo sulla vita di Frida Khalo, la famosa pittrice messicana , diventata il simbolo della indipendenza femminile.

Frida e la sua passione
Frida e la sua passione

Il suo non è propriamente un romanzo, se si possa parlare di un tale genere letterario assimilabile alla narrazione della vita di un personaggio più o meno noto, bensì una ricostruzione dettata dall’interesse personale dell’autrice nei confronti di questa figura, alimentata dai tanti documenti biografici che testimoniano   oggettivamente i particolari della sua esistenza e la visita nei luoghi, la casa Azuel, in Messico dove l’artista è nata ed ha trascorso la gran parte della sua breve esistenza. E il Museo di Frida Khalo di Città del Messico.

Tutto il narrare tradisce l’eccezionalità di questa donna, colpita duramente dalle intemperie della vita, la patologia di chi soffre dalla nascita e l’incidente in autobus a soli diciott’anni  che la costringe a letto e  sancisce la sua condizione cagionevole di salute che la accompagnerà nel corso della vita.

Ma tutto ciò non impedisce a Frida di accogliere, nel suo grembo di donna, l’amore eterno per il grande Diego Rivera, famosissimo artista messicano,  creatore di Murales famosissimi,  e soprattutto di cogliere in ogni cosa da lei osservata la prospettiva unica e irripetibile , il gusto per il particolare che si insinuava nelle sue opere .

Ma quello che ha reso immortale la sua opera è la trasfigurazione analitica e psicologica nei suoi ritratti, che diventavano guizzi di improvvisa esaltazione, attimi di folgorazione ispirati dal suo tormento interiore, dalla sua angoscia, dal suo amore eccessivo per ogni cosa, dal  suo rapimentodalla sua Messicità (colori e suoni del Messico appaiono nel suo vestire, nelle sue opere).

Bella, attraente nella sua fisicità, pur segnata dalla sofferenza, vive la sua vita intensamente,  si avvicina alle idee comuniste che sorreggono gli ideali della Guerra Messicana.

Ma ciò che la divora è l’amore per Diego che le farà dire “Diego tu amico, Diego tu madre, Diego tu amante…”

In ogni opera Frida, ha scolpito i suoi amori spezzati, anche per altri uomini che non erano Diego, ma riuscivano solo a volteggiare intorno a questo patto morboso che superava i numerosi tradimenti di Diego per arrivare alla forma eccelsa dell’Amore indistruttibile fatto di passione, di intimità, di arte.

I surrealisti francesi sono strabiliati dalla sua opera come Lev Trockij che se ne innamora perdutamente.

L’autrice Bernard riesce a rendere vivo il percorso di Frida, il suo passaggio terreno fino alla morte, a soli quarantasette anni nel luglio del 1954, perché viva e generosa nella sua drammaticità, fu la vita della grande artista, fuori dagli schemi, avvincente nella sua originalità, nel suo sorvolare il mondo senza mai distaccarsi da se stessa, dal suo essere profondo, avvolto nell’alone della “grazia” creatrice.

E’ il coraggio di vivere che fa sempre la differenza, questo mi viene da dire.

E Frida Khalo ne ha avuto tanto da diventare icona della lotta unitamente al genio sregolato nella sua espressione simbolica, piena di rimandi alla sua vita, vissuta nella eccezionalità e mai nella banalità.

WORDNEWS.IT © Riproduzione vietata