La Notte dei desideri

Mai come in questo 2020 ognuno di noi forse conserva un piccolo scrigno di sogni dentro di sé.

La Notte dei desideri
Notte stellata, opera di Vincent Van Gogh

È previsto per stasera il picco di stelle cadentiPromettono di dare spettacolo, nonostante la Luna che si troverà all’ultimo quarto e, nei giorni di massima attività dello sciame, sarà, quindi, visibile per tutta la seconda parte della notte.

Il nome non è del tutto corretto. Le scie luminose che vediamo solcare il cielo sono meteore, o meglio Perseidi. Rimane da sempre la notte più magica dell’anno, naso all’insù e desideri da esprimere.

 

Mai come in questo 2020 ognuno di noi forse conserva un piccolo scrigno di sogni dentro di sé.

 

In epoca antica il picco massimo delle Perseidi era osservabile il 10 agosto, data in cui si verificò il martirio del diacono di Roma. Per questa ragione la notte delle stelle cadenti viene tradizionalmente chiamata “Notte di San Lorenzo”, mentre le scie che percorrono la volta celeste prendono il nome di “lacrime”.

Venerato dai cattolici in tale data, scelta a quanto pare proprio per questioni relative allo sciame delle Perseidi, il martirio di San Lorenzo infatti in una qualche particolare forma poetica ha associato la sua immagine a quella delle meteore che ardono nel cielo notturno. Il santo venne arso vivo sulla graticola, e le meteore che cadono in fiamme ricordano i tizzoni ardenti che uccisero il santo.

 

I cieli stellati hanno sempre incantato, fonti di capolavori d’amore musicali, di scene cinematografiche e di straordinarie opere nel mondo dell’arte.

 

L’idea di rappresentare un cielo stellato risale a tempi lontanissimi, una delle prime testimonianze la si ritrova nella tomba della regina Nefertari moglie del faraone egizio Ramses II, presso la Valle delle Regine. 3500 mq di dipinti che illustrano il viaggio nell'aldilà  della bella Nefertari. Tutto il soffitto è un intero cielo stellato di un intenso blu scuro.

 

Rappresentazione più antica in assoluto di un cielo notturno il manufatto conosciuto come Disco di Nebra, sembra risalente al 1.600 a.C.

A parte queste primissime testimonianze, i cieli stellati si possono ammirare alzando gli occhi in straordinarie cupole di chiese.

 

Ne fa esempio La Cappella degli Scrovegni a Padova, la Basilica ad Assisi, Siena, San Gimignano o lo spazio della Croce Re Desiderio a Brescia.

 

Non solo chiese, anche l’arte. Monet, Mirò, Magritte. Tantissimi gli artisti che da una tela blu ne hanno poi evidenziato la magia di quelle punte gialle che tanto vengono associate al romanticismo e al sogno.

 

Di tutte queste meraviglie che ho avuto la fortuna di vedere, l’opera  che associo alla notte di San Lorenzo è  “Notte stellata”, quadro di Van Gogh del 1889. Secondo le informazioni fornite dall’artista stesso, la scena sarebbe riferita all’alba del 19 giugno quando il pittore poteva vedere all’orizzonte la luminosa "stella del mattino” cioè Venere (l’astro più in basso con un grande alone bianco).

Non solo gli occhi. Anche le parole.

 

Poeti e scrittori ne hanno fatto cornice di frasi suggestive e ormai famose. Rainer Maria Rilke, Ungaretti, Leopardi, Pascoli.

 

La notte ha sempre ispirato anima, cuore e passione.

Lessi un libro ancora da ragazzina e per molti anni poi mi venne in mente una sua frase.

Il libro era Il sole e la cometa di Sergio Bambarèn.

 

Hai mai visto una stella cadente?
Se la risposta è sì, sai che è uno spettacolo di pochi secondi.
Ma finchè dura, quella stella brilla come nessun altra nel cielo
e mentre attraversa il firmamento tutti si fermano con il naso all’insù
a guardarla.
Tanta gente ammaliata dalla sua magia
spera che un desiderio impossibile
si avveri.