Il quaderno dell’amore perduto

Di Valèrie Perrin come affresco della memoria che rende le cose «oggetti» da analizzare con la cura e la discrezione di uno scultore attento e appassionato. La scrittura di Valèrie Perrin insiste sulle corde più intime dell’animo umano.

Il quaderno dell’amore perduto

Nel libro di Valèrie Perrin si incontrano la delicatezza dei sentimenti perduti,  ma sempre presenti, universalmente appartenenti alla sfera più umana delle relazioni.

In questo “quaderno dell’amore perduto” scritto, quasi sotto dettatura da Justine, una giovane ragazza francese che ama dedicarsi alle persone anziane per ritrovare in esse la forza di andare avanti, di scrollarsi dal tormento interiore alimentato dai misteri della sua famiglia, la perdita di entrambi i genitori e dei suoi zii in un incidente stradale.

Si ritrovano gli echi di un amore, mai veramente perduto, se non nella realtà fisica, perché sempre vivo nella mente, offuscata dalla malattia, di Helene, adagiata sulla sua spiaggia ad aspettare ancora il suo compagno di vita, se non ritrovarsi sempre e ancora  in una casa di cura per anziani.

Ritorna il tema caro all’autrice della morte e del distacco, ma anche della visione taumaturgica della memoria, fonte inesauribile di emozioni, palpiti che si ritrovano nelle pagine del libro; un caleidoscopio di sensazioni e di molteplici moti d’animo. Quelli che caratterizzano la vita delle donne e degli uomini che attraversano la storia del romanzo.

Quegli stessi che si ripetono ciclicamente nelle vicende dei singoli dall’epoca della Seconda guerra mondiale, con tutte le sue efferatezze, alla vigilia del nostro tempo.

L’amore, questo sentimento eterno, che sembra non aver nessun luogo e tempo, ma essere parte dell’eternità delle cose. Un libro coinvolgente per il tema trattato e per la disposizione degli avvenimenti che si alternano in un gioco di più piani, con lunghi flashback che sanno di malinconica attesa.

Valèrie Perrin lavora da sempre nel mondo dell’arte e per anni è stata fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi. Il suo talento nel cogliere attraverso l’obiettivo situazioni, atmosfere, emozioni, le hanno fatto conquistare numerosi premi. Ed è proprio quel talento che emerge nel Quaderno dell’amore perduto, un romanzo d’esordio che ha incantato il pubblico.