Il divario tra percezione e realtà

L' emotività prevale sulla conoscenza, sullo studio dei fenomeni, sullo spirito critico. Si preferiscono le scorciatoie mentali, adeguandosi supinamente agli slogan e alle letture semplicistiche dei fenomeni sociali e politici.

Il divario tra percezione e realtà
Foto d'archivio

Ignoranza e percezione emotiva costituiscono le prevalenti chiavi di lettura della realtà. Una recente indagine dell'Istituto Internazionale di Ricerca IPSOS, condotta in 13 Paesi industrializzati nei quali è diffuso internet, evidenzia che la popolazione italiana risulta quella con l'indice più alto per non conoscenza dei problemi e percezioni sbagliate. Subito dopo vi sono gli Stati Uniti.
Nando Pagnoncelli, capo della équipe italiana, nel corso di un recente convegno che si tiene annualmente a Londra, ha dichiarato, con indubbio senso dell'autoironia:«Siamo lieti di accettare questa medaglia a nome di tutti gli italiani. Siamo un popolo orgoglioso, ma questo premio non ci offende. Perchè siamo anche un popolo emotivo, colorato, capace di grandi gesti. E credo che questo spieghi almeno in parte perchè abbiamo torto così spesso.Quanto meno ci sbagliamo con stile».
Ciò non toglie che la situazione è grave. Si sbaglia quasi su tutto: immigrazione, tassi di criminalità, andamento della povertà globale, gravidanze adolescenziali. E l'elenco potrebbe continuare.
Il divario tra percezione e realtà è ampio. L'emotività prevale sulla conoscenza, sullo studio dei fenomeni, sullo spirito critico. Si preferiscono le scorciatoie mentali, adeguandosi supinamente agli slogan e alle letture semplicistiche dei fenomeni sociali e politici.
Le percezioni sbagliate, in tal modo, diventano vaste, profonde, durevoli, incrollabili. I mutamenti tecnologici hanno un effetto devastante sulla visione del mondo e dei problemi importanti, poichè trasformano la nostra capacità di scelta, e ci rendono più indifesi dinnanzi a coloro che propinano realtà strumentalmente distorte, che accettiamo in quanto assecondano i nostri pregiudizi più radicati.
In sostanza siamo propensi a preferire la visione del mondo che abbiamo già, scartando le informazioni che la possono contraddire. Le conseguenze sono disastrose, specie in politica.
Rimedi? Diffondere i principi dell'Illuminismo a partire dal grembo materno.
Il potere, qualsiasi tipo di potere, di questo ha grande paura.