IL PROBLEMA DI CHIAMARSI PD O DEMOCRATICI

L'OPINIONE. «Sento parlare dell'esigenza di cambiare nome al PD e trasformarlo da Partito Democratico in Democratici.»

IL PROBLEMA DI CHIAMARSI PD O DEMOCRATICI

Mi sembra così surreale e vuota questa linea di discussione e vorrei provare a cercare di centrare meglio il problema. Con la caduta del muro di Berlino si certificò il fallimento di una esperienza che si era rifatta al pensiero marxista.

Con Berlinguer già era cominciata una marcia di allontanamento da quel mondo dell'Est che si era putrefatto dietro ad un assetto burocratico e formale che aveva ingabbiato la società

Dopo l'89 i partiti comunisti occidentali si trovarono sbandati e senza una identità chiara di riferimento.

Cominciò una trasformazione strana degli stessi che lentamente e sempre più furono assimilati al pensiero unico dominante del neoliberismo che ha come riferimento valoriale l'accumulo di potere e ricchezza e la creazione dell'uomo consumatore.

L'esperienza del compromesso storico che stava per essere portata avanti da due personaggi di spessore come Moro e Berlinguer, fu interrotta dal rapimento ed uccisione di Moro, molto probabilmente eterodiretto da chi non voleva che i comunisti salissero al potere in una nazione strategica. Così, pure, tutta la strategia della tensione in quegli anni é stata eteroditetta a quel fine.

Il compromesso storico avrebbe dovuto avere una sintesi culturale nuova tra marxismo e cattolicesimo e far scaturire da quella una nuova linea politica.

Mancando personaggi di spessore, così non é stato. Si é determinata una fusione a freddo tra i gruppi dirigenti del vecchio PCI e della DC. Non hanno espressa alcuna linea politica nuova di sinistra ma solo un'adesione al pensiero unico neoliberista con lotte interne nella gestione del potere.

Uno sforzo vero andrebbe fatto, non nel cambiamento del nome, ma in una sintesi culturale nuova tra marxismo, esigenze ecologice e nuovo umanesimo. Bisogna mirare a salvaguardare l'ambiente e a distribuire meglio le ricchezze in un nuovo assetto valoriale.

Un'ispirazione importante andrebbe presa dal pensiero di Papa Francesco che é l'unico leader che centra i problemi della nostra epoca e cerca di dare risposte. Non é un caso che si tenti costantemente di silenziarlo e screditarlo.

Si dovrebbe passare da un'economia in continua espansione ad un'economia dell'equilibrio. Trasformazione epocale che andrebbe ricercata sperando che una guerra non spazi tutto via.

Lucio Pastore

 

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