INCENDI: «la responsabilità di questo immane disastro risale al governo Renzi del 2017»
Spesso abbiamo la memoria corta, dimentichiamo quanto male ha prodotto il governo Renzi all'Italia e agli italiani, non dimentichiamo l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e tante altre nefandezze come i lager in Libia voluti fortemente dal suo ministro Minniti.
L'Italia brucia, l'intera penisola brucia, foreste, boschi, animali e persone sono uccisi dal fuoco. Di chi è la colpa? Solo dei piromani, del caldo, dell'incuria del territorio?
No, la responsabilità di questo immane disastro risale al governo Renzi del 2017 e alla sua ministra Madia che hanno soppresso il Corpo Forestale dello Stato, trasferendo ai soli vigili del fuoco l'onere dello spegnimento degli incendi. Leggete per intero questo articolo del professore Paolo Maddalena Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale:
"In una nota apparsa ieri su Globalist.it viene posto in risalto che gli incendi, finora verificatisi in Italia hanno distrutto circa 80 mila ettari di boschi, di biodiversità, di ossigeno, con un costo che, secondo la Coldiretti, si aggira intorno ai 3 miliardi di euro.
La responsabilità di questo immane disastro risale al governo Renzi del 2017 e alla sua ministra Madia, che hanno soppresso il Corpo forestale dello Stato, trasferendo soltanto ai vigili del fuoco l’onere dello spegnimento degli incendi, peraltro senza nulla prevedere per la loro prevenzione.
Nel contempo la gestione della flotta di canadair appartenente allo Stato italiano è stata data, con bandi di appalto di dubbio svolgimento, a società private, tra le quali primeggia la Babcock Italia (ex Inaer, corporation quotata al London Stock Exchange), per costi stellari che già nel 2017 prevedevano 15 mila euro all’ora per l’utilizzo dei canadair, mentre il costo di mercato si aggirava sui 4/5 mila euro all’ora, quindi tre volte tanto.
A ciò è da aggiungere che è assolutamente illecito affidare una tanto delicata funzione pubblica a dei privati, che potrebbero anche essere in conflitto d’interesse con gli autori degli incendi. Ed è da aggiungere, per somma disgrazia, che i disastri ambientali, ad opera della riforma della giustizia Cartabia, sono divenuti praticamente non più perseguibili, in quanto non rientrano tra i reati il cui regime è sottratto a quello della improcedibilità dell’azione dopo il decorso di un breve lasso di tempo.
Il motivo della messa a gara di questo delicatissimo servizio sarebbe il fatto che i vigili del fuoco non dispongono di piloti. A parte la considerazione che un governo come quello Renzi/Madia non avrebbe mai potuto promuovere una legge, lasciando aperto un problema di così vaste proporzioni, sta di fatto che l’Italia dispone di un gran numero di piloti, oltre quelli di Alitalia, che da mesi sono a terra senza lavoro.
E poi i piloti abbondano nell’aeronautica militare e nulla impedisce di utilizzarli in casi di emergenza, come quello degli incendi, anziché tenerli impegnati nel pilotaggio degli F-35, inutilmente acquistati dagli Stati Uniti per un costo di 105 milioni ad aereo per un totale di 90 aerei con una spesa complessiva di 14 miliardi di euro (mentre un canadair costerebbe solamente 37 milioni di euro, circa un quarto e ne abbiamo in tutto 19).
È un puro scandalo e assolutamente incredibile è il silenzio dell’attuale governo Draghi e dei mezzi di comunicazione in ordine a questo disfacimento dell’organizzazione amministrativa e della quasi totale distruzione del territorio e del paesaggio italiani.
Ed è per questo, che ancora una volta, invito a dare attuazione agli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica."
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Bene che dire? Spesso abbiamo la memoria corta, dimentichiamo quanto male ha prodotto il governo Renzi all'Italia e agli italiani, non dimentichiamo l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e tante altre nefandezze come i lager in Libia voluti fortemente dal suo ministro Minniti.