«Io dissento»: è morta la donna più rivoluzionaria d'America
Ruth Bader Ginsburg è morta venerdì a Washington per un tumore al pancreas. Nominata nel '93 da Clinton, era già nota e rispettata, conosciuta e considerata un giudice progressista con una notevole marcia in più.
Giudice più noto e più anziano della Corte Suprema degli Stati Uniti. Simbolo di uguaglianza. Ruth Bader Ginsburg è morta venerdì a Washington per un tumore al pancreas.
Giurista di grande successo, nel '92 fondò un'organizzazione no profit, la «Women’s Rights Project», con l’American Civil Liberties Union, volta ad occuparsi di diritti civili e libertà costituzionali.
Nominata nel '93 da Clinton, era già nota e rispettata, conosciuta e considerata un giudice progressista con una notevole marcia in più.
Sulla sua giovinezza e sulle sue prime lotte è stato anche realizzato un film nel 2018, “On the basisof sex”.
Nonostante fosse minuta e composta, è stata la donna più rivoluzionaria d'America. I suoi "io dissento" sono diventati famosi ed esemplari.
Nonostante le parole di Trump per renderle omaggio, affermandola un titano della giustizia, si apprende da NPR che prima di morire ha lasciato il "testamento" per la sua successione: "il mio più forte desiderio è non essere rimpiazzata finché non sarà arrivato un nuovo Presidente".
Nonostante la sua laurea all'inizio faticò a trovare lavoro proprio perché donna. Nel periodo in cui fu docente universitario, percepì uno stipendio inferiore ai colleghi maschi perché aveva un marito con un lavoro ben retribuito. Nel corso della sua vita la meritocrazia e l'uguaglianza furono, ovviamente, valori e principi cardini.
Lei stessa affermava: "Non chiedo favori per il mio sesso, chiedo la smettano di calpestarci".