CIAO grande Donna. E' morta «la ragazza del secolo scorso»

GRAVE LUTTO. Intellettuale, giornalista, scrittrice. Comunista, fondatrice de Il Manifesto. Antifascista, Partigiana. Eretica.

CIAO grande Donna. E' morta «la ragazza del secolo scorso»

«Se combattiamo periremo. Se non combattiamo periremo. Dunque combattiamo.»

Taiping 

 

Se n'è andata Rossana Rossanda, una grande donna. Una mente libera, un'anima gentile e combattiva

Intellettuale, giornalista, scrittrice. Comunista, fondatrice de Il Manifesto. Antifascista, Partigiana. Eretica, ha sempre ragionato con la sua testa. Per questo suo modo di fare ha subìto l'esulsione dal PCI. Un grave errore politico (del partito). Ma non si è mai abbattuta, ha fatto sempre fermentare le sue straordinarie idee. 

Aveva 96 anni «la ragazza del secolo scorso», è morta nella sua abitazione romana.

Una grave perdita per tutti. 

LA RAGAZZA DEL SECOLO SCORSO

Il libro

«Questo non è un libro di storia. È quel che mi rimanda la memoria quando colgo lo sguardo dubbioso di chi mi è attorno: perché sei stata comunista? perché dici di esserlo? che intendi? senza un partito, senza cariche, accanto a un giornale che non è più tuo? è una illusione cui ti aggrappi, per ostinazione, per ossificazione? Ogni tanto qualcuno mi ferma con gentilezza: “Lei è stata un mito!” Ma chi vuol essere un mito? Non io. I miti sono una proiezione altrui, io non c’entro. Mi imbarazza. Non sono onorevolmente inchiodata in una lapide, fuori del mondo e del tempo. Resto alle prese con tutti e due. Ma la domanda mi interpella.
La vicenda del comunismo e dei comunisti del Novecento è finita così malamente che è impossibile non porsela. Che è stato essere un comunista in Italia dal 1943? Comunista come membro di un partito, non solo come un momento di coscienza interiore con il quale si può sempre cavarsela: “In questo o in quello non c’entro”. Comincio dall’interrogare me. Senza consultare né libri né documenti ma non senza dubbi.
Dopo oltre mezzo secolo attraversato correndo, inciampando, ricominciando a correre con qualche livido in più, la memoria è reumatica. Non l’ho coltivata, ne conosco l’indulgenza e le trappole. Anche quelle di darle una forma. Ma memoria e forma sono anch’esse un fatto tra i fatti. Né meno né più».

Rossana Rossanda