La Clinica contesta la testimonianza

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO la "precisazione" della Casa di Cura Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana.

La Clinica contesta la testimonianza

La Casa di Cura Santa Maria del Pozzo, letto l'articolo a firma di Gennaro Ciliberto pubblicato il 25.4.2020 su www.wordnews.it dal titolo "Cinica Santa Maria del Pozzo, parla un testimone" ne contesta integralmente il contenuto, respingendo punto per punto le gravissime e diffamatorie accuse che l'articolista avrebbe raccolto dal misterioso testimone, parente di un paziente del quale, parimenti, non si rendono note le generalità, asseritamente ricoverato tre volte presso la Struttura "tra gli anni 2016 e 2019".

 

In dettaglio precisiamo:

 

  1. Tutte le stanze della clinica, anche quelle a quattro letti, rispondono ai requisiti di carattere dimensionale e architettonico richiesti dalla normativa vigente ai fini dell'ottenimento della prescritta autorizzazione sanitaria e dell'accreditamento regionale; la definizione di una nostra stanza come "piccola ed angusta" non trova dunque riscontro nella realtà;
  2. Le stanze non possono mai essere affollate dai parenti perché la clinica si avvale di un servizio di vigilanza deputato a contenere il giusto e adeguato numero di visitatori per stanza durante l'orario previsto per le visite. A seguito dell'emergenza COVID-19, peraltro, detto servizio è stato ulteriormente irrigidito, contingentando l'accesso dei familiari e limitando fino al 23 marzo 2020 il periodo di permanenza e dal 24 marzo 2020 bloccando tutti gli accessi ai visitatori;
  3. Il personale sanitario e parasanitario, comprensivo quindi di medici, infermieri e socio­ sanitari, non è assolutamente sottodimensionato bensì supera ampiamente i numeri previsti dalle norme vigenti per numero di pazienti. Infatti su 450 dipendenti, il 90% è preposto all'assistenza e gode di univoca stima - documentata da innumerevoli attestazioni di stima, ringraziamenti ed elogi - per la dedizione, la professionalità e l'umanità che quotidianamente dimostra;
  4. Non risultano censiti tra il 2016 ed il 2019 reclami inoltrati, tramite Medico Responsabile (che ha il dovere di informarne la Direzione Sanitaria) ed aventi ad oggetto eventuali ritardi nella sostituzione di cateteri o nella pulizia dei degenti allettati. Si precisa che per rigorosa disciplina interna ogni eventuale reclamo è immediatamente preso in carico dalla Direzione Sanitaria e, previa istruttoria, risolto (secondo quanto previsto dal sistema di qualità aziendale);
  5. La differente allocazione dei pazienti tra primo e secondo piani risponde esclusivamente alla necessità di adottare criteri di ricovero differenziati coerenti ai differenziati regimi di assistenza e trattamento di cui i pazienti hanno bisogno, in conformità alle disposizioni di legge; al primo piano sono infatti ospitati degenti con codice di ricovero di tipo intensivo, mentre al secondo sono ospitati pazienti in codice di ricovero estensivo; è dunque necessario che tra i due piani le cure siano diverse e diverso sia il personale impiegato;.
  6. Il nostro regolamento interno non permette assolutamente a nessun familiare  di manipolare o mobilizzare i pazienti, né per pulirli, né per altri motivi, sussistendo rischi per la salute del paziente; il nostro personale è espressamente deputato ad effettuare le operazioni relative alla pulizia dei degenti non autosufficienti; la mancanza di  reclami relativi alla mancata o tardiva pulizia del paziente, come già detto, documenta di come  l'uso dell'espressione "paziente abbandonato" sia ingiustificato e del tutto privo  di  riscontro;
  7. Tutti i nostri dipendenti hanno regolari contratti che prevedono rigidi orari lavorativi, del tutto corrispondenti a quelli previsti dal CCNL delle strutture private accreditate - AIOP;
  8. La nostra clinica non ha mai appaltato, da quando in funzione, la preparazione dei pasti a ditte esterne. I pasti sono preparati nella cucina interna della Struttura, guidata da una specialista in Nutrizione Clinica, che unitamente al Medico Responsabile prescrive e controlla la realizzazione di pasti per ogni tipologia di paziente, differenziando il regime dietetico in ragione delle specifiche necessità cliniche;
  9. E' assolutamente vietato portare cibo ai pazienti dall'esterno, potendo ciò nuocere gravemente alla salute dei pazienti stessi;
  10. Non abbiamo autoambulanze di nostra proprietà ma siamo, come  molte  strutture  sanitarie, convenzionati con una società di autoambulanze esterne. I costi sono ordinariamente a carico di chi liberamente decide di usufruirne;
  11. E' di prassi che il paziente di riabilitazione intensiva svolga il massimo del periodo di ricovero per il recupero della sua disabilità funzionale;
  12. Quanto in ultimo alla gestione dell'emergenza COVID-19: l'ASL competente, con la quale si sta quotidianamente operando in perfetta sintonia e nella massima trasparenza, ha ad oggi verificato la puntuale applicazione presso la nostra Struttura di tutte le procedure previste dalle Linee Guida Ministeriali.

 

L'AD Terraciano