La comprensione delle cose

Ma le radici non appartengono alla natura, a quella esistenza?

La comprensione delle cose

La comprensione delle cose è qualcosa che va ben oltre l'insegnamento e lo studio, è una ricerca profonda, dolorosa e silenziosa dell' esistenza. La natura è esistenza, il paesaggio è esistenza e se tale è avviene la consistenza.

Approdare sulle valli e sui pendii, lungo i calanchi e nel mare per cancellare gli stessi nomi la loro esistenza è una colonizzazione forzata, una padronanza sconsiderata e subdola travestita spesso nella fantomatica parola Green. 

Una moda anche questa dettata dall'incomprensione delle cose, dall'apparire nuovi, innovativi. Ma l'esistenza di noi, i nostri detti, i nostri cognomi, le nostre radici sono inviolabili. Già, le nostre radici.

Ma le radici non appartengono alla natura, a quella esistenza?

Perché questo attacco selvaggio ai Pini? Perché nei giardini un crescione non può fiorire? Perché sulle valli l'eolico deve assume il nome di Parco? E poi ci sono i mari che arrancano la loro esistenza, i cieli.

Ed esondano i fiumi e franano i monti e l'esistenza dell'uomo sparisce come un taglio d'albero, un sinuoso paesaggio.

In un attimo si perde casa, luogo, vita e il dolore è immane e vi sono amici, compagni, familiari e la comprensione dell'uomo sempre più tacita, ingannevole. L'acqua scorre violenta in un lungo perso e sconosciuto, forse ha dimenticato come gli abbiamo insegnato.

Ma la bellezza dell'esistenza è esprimersi pienamente non può essere governabile né dagli uni né dagli altri.

L'uomo con il passare degli anni si è distaccato da se inglobadosi in qualcosa ch'io non conosco definizione.

Green è Verde ma l'inganno l'ha trasformata in grigio, in cemento, l'astuzia dell'uomo dell'appropiarsi d'un colore e renderlo anch'egli schiavo d'una società che non più lo distingue.