La donna è mobile: in scena dal 28 ottobre al 6 novembre 2022

NAPOLI. Il Teatro Augusteo apre il sipario per il primo spettacolo della stagione teatrale 2022/2023: “La donna è mobile” di Vincenzo Scarpetta, con la regia di Francesco Saponaro, da venerdì 28 ottobre a domenica 6 novembre 2022.

La donna è mobile: in scena dal 28 ottobre al 6 novembre 2022

“La donna è mobile” è una commedia–parodia musicale del 1918, di Vincenzo Scarpetta, la cui azione scenica è sorretta e arricchita da monologhi, duetti e terzetti musicati e cantati, presentati come parodie di famose arie di opera lirica. Il panorama musicale dell’Ottocento romantico viene ampiamente rivisitato grazie alla riscrittura comico-grottesca e alla rielaborazione dei testi.

La commedia dialettale incontra la parodia dell’opera lirica: si va da Rigoletto e La Traviata di Verdi a Cavalleria rusticana di Mascagni, da Guglielmo Tell di Rossini a La Bohème di Puccini. Non mancano deliziose citazioni dell’operetta e rielaborazioni parodiche di grandi successi di inizio Novecento, per finire con marce e balletti composti dallo stesso Vincenzo Scarpetta.

Interpreti e personaggi: Enzo Attanasio (marchese Cornacchia), Luigi Bignone (Eugenio Fiorillo), Giuseppe Brunetti (baroncino Procolo Turzi), Viviana Cangiano (Giacinta, figlia del marchese Cornacchia), Salvatore Caruso (Vicienzo, cameriere di don Ambrogio), Elisabetta D’Acunzo, (Filomena, l’usuraia), Rosario Giglio (Ignazio Sazio), Ivana Maione (Luisella), Davide Mazzella (Salvatore, cuoco del baroncino), Biagio Musella (Felice Sciosciammocca, cameriere di Eugenio), Serena Pisa (Giulietta, figlia di Ignazio), Luca Saccoia (dottor Ferdinando Saraca), Ivano Schiavi (il pescivendolo Pascale) e Federica Totaro (Rosina, cameriera di Ignazio).

Musica dal vivo eseguita dal pianista e arrangiatore Mariano Bellopede, che cura anche la direzione musicale, con Arcangelo Michele Caso al violoncello e ai plettri, e Giuseppe Di Maio al clarinetto. 

Costumi di Anna Verde, luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa. Produzione teatro Trianon Viviani.

Nella Napoli degli anni Venti la nobiltà vive il suo crepuscolo e l’alta borghesia è in piena crisi economica dopo l’euforia borsistica d’inizio Novecento. La nobile Giulietta, rampolla di casa Sazio, aspira a un matrimonio con un uomo ricco e d’alto lignaggio. Don Ignazio, suo padre, cerca di accontentarla nei suoi capricci e la lascia giocare con i sentimenti dello squattrinato Eugenio Fiorillo, un trovatello aiutato dal barone don Ambrogio, e del ricco, ma per nulla avvenente, baroncino Turzi.

Giulietta, preda del suo arrivismo, cede alle lusinghe del Turzi e si prepara ad accasarsi come baronessa. Grazie ad alcune lettere ritrovate in una vecchia poltrona, Eugenio scopre di essere figlio legittimo ed erede universale di don Ambrogio.

Per vendicarsi si finge il ricchissimo principe indiano Kitikuti facendo intendere alla compiaciuta Giulietta che vuole sposarla. Con l’aiuto di Ferdinando il dottore, Luisella la fruttivendola, Pascale il pescivendolo e i tre servitori Felice, Vincenzo e Salvatore, organizza una festa-beffa ai danni di Giulietta e di tutti i suoi sodali…