La vita deve continuare, la scuola deve essere d'esempio

Questa emergenza doveva essere gestita in maniera diversa. E i tempi hanno fatto dilagare il contagio.

La vita deve continuare, la scuola deve essere d'esempio

Il comparto istruzione è quello più a rischio e colpito dall'effetto coronavirus. Molte persone, oggi, in quarantena sono docenti o personale Ata, questo è dovuto all'effetto emigrazione e alla scarsa presa di coscienza di non rientrare a casa, ma nessuno li aveva avvisati. Forse qualcuno aveva ben pensato che questa interruzione delle attività didattiche e lavorativa fosse una settimana di vacanza non attesa, ma questa emergenza doveva essere gestita in maniera diversa. E i tempi hanno fatto dilagare il contagio, tempi in cui molte persone hanno fatto rientro al sud o si sono spostate in altre regioni, senza alcuna precauzione e inconsapevoli di essere untori del virus. Purtroppo ora, oltre al virus, bisogna combattere contro i luoghi comuni: la paura e quell'effetto di razzismo all'inverso. Dalla prossima settimana ci sarà una vera battaglia per far ripartire la macchina scolastica, qualcosa sicuramente è cambiato in tutti noi e bisognerà lavorare molto sulla prevenzione e informazione.

Nessuno dovrà eleggersi a opinionista da bar o cercare la paura in ogni colpo di tosse o starnuto, la vita deve continuare e la scuola che è un istituzione di formazione deve saper spiegare agli alunni cosa sia successo e come saper affrontare l'emergenza. A volte fa più vittime la paura che lo stesso virus.