L’anno scorso quasi un milione sono state le famiglie in povertà assoluta

Unione Inquilini: in un anno aumentati di quasi il 200% coloro che non si possono più permettere una casa.

L’anno scorso quasi un milione sono state le famiglie in povertà assoluta
fonte: sito web Rifondazione Comunista, www.rifondazione.it


 

Mancata regolamentazione degli affitti brevi, sfratti e precarietà abitativa. Dal nord al sud del Paese, "Unione Inquilini", sindacato italiano degli inquilini e dei senza casa, ha lanciato l'iniziativa "Abbiamo un Piano Casa" per chiedere l'interlocuzione con i prefetti delle città per affrontare i nodi della questione, dopo che "dal tavolo avviato nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal Ministro Salvini - si legge in una nota - sono state escluse le sigle sindacali degli inquilini, compresa la stessa Unione Inquilini, impedendo così ai rappresentanti dei precari della casa e degli eventuali beneficiari del Piano di apportare un contributo significativo per rispondere ai reali bisogni delle famiglie interessate". 
 

Sarebbero 983mila le famiglie in povertà assoluta e in affitto nel 2023, circa centomila in più rispetto al 2021. 

Nello specifico, quello che l'Unione chiede, nelle parole del segretario della sigla sindacale, Walter Rapattoni, è "rifinanziare immediatamente per il 2024 il fondo sociale affitti e per la morosità incolpevole cancellato dalla recente Legge di Bilancio, Un finanziamento straordinario per i comuni al fine di acquisire gli alloggi degli enti pubblici e privati al fine di poter creare in tempi rapidi uno stock di abitazione al fine di poter avviare percorsi reali per il passaggio da casa a casa per i nuclei sotto sfratto".

E inoltre "recuperare, a partire dal 2024, le decine di migliaia di alloggi Erp, oggi inagibili, per renderli immediatamente disponibili per l'assegnazione, disporre l'apertura in ogni Prefettura di tavoli per una gestione sociale delle esecuzioni, finanziare un piano di incremento di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, a partire dalla prossima legge finanziaria. 
 

Abbiamo un Piano e la nostra voce in rappresentanza delle persone che vivono questa drammatica situazione non può restare inascoltata". 

"I dati parlano chiaro nella loro nuda crudeltà - si legge nella nota - nel solo 2022, nella Regione Abruzzo il numero delle sentenze emesse è stato di 1.408 (+66,43% rispetto al 2021); le richieste di esecuzione sono state 1363 (+151,94% rispetto al 2021) e gli sfratti eseguiti 813 (+195,64% rispetto al 2021) con picchi preoccupanti proprio nella città di Pescara con 1033 provvedimenti emessi con una variazione del più 99,04%, 772 richieste di esecuzioni con una variazione in aumento del più 196,92% e 536 sfratti eseguiti con una variazione del più 199,44%". 

"Gli sfratti continuano incessanti - afferma Rapattoni - nonostante i richiami del Comitato Onu sui diritti umani, intervenuto più volte, su sollecitazione dell'Unione Inquilini e a seguito di appositi ricorsi, ha chiesto, con atto formale, in di ottemperare a quanto sancito da Patto internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (art. 11). La mancata regolamentazione degli affitti brevi ha finito per svuotare i centri delle città, gli inquilini, gli studenti non riescono a trovare case in affitto".

(Ansa Abruzzo)