LETTERA APERTA A RENATO SCHIFANI

LA LETTERA DELL'AVV. GUARNERA. «Spero, intensamente, che tu non venga eletto. Se poi lo sarai, come temo, non mi perderò di coraggio, e continuerò il mio impegno per una legalità che tarda ad apparire. Quella legalità della quale parlava Paolo Borsellino.»

LETTERA APERTA A RENATO SCHIFANI
ph Corriere della Sera

Collega
ti appello così perché formalmente siamo entrambi avvocati. Ma, nella sostanza, agli antipodi. E, ti assicuro, per me è motivo di grande vanto.

Tu, da civilista, hai patrocinato gli interessi di soggetti mafiosi o vicini alla mafia.
Io, da penalista, difendo chi collabora con la giustizia e denuncia i mafiosi.

Difendo le vittime dei reati di mafia, non i colpevoli. Ciascuno è libero di fare le proprie scelte e di decidere, legittimamente, da che parte stare. Di te Totó Riina disse: "Schifani è una mente"!
Di me non lo avrebbe mai detto. Anzi!

Sei stato indagato per collegamenti mafiosi, e poi prosciolto. Attualmente sei imputato per rivelazione di segreto d'ufficio in uno dei tanti rivoli processuali della vicenda di Antonello Montante. L'aura che circonda la tua figura e il tuo curriculum vitae non sono entusiasmanti. 
Eppure sei stato perfino presidente del Senato!

Tra qualche mese è probabile che la seconda carica dello Stato venga ricoperta dal tuo mentore, da colui che ti ha inventato come politico: il pregiudicato Silvio. Che tu hai servito con devozione. Com'è strano questo Paese!

Se, tra più candidati, dovessi selezionare una persona per le pulizie del mio studio, uno come te lo scarterei. Chi le fa adesso è persona degnissima, e gode della mia massima fiducia. Invece noi siciliani corriamo il rischio che tu venga eletto presidente della Regione.

Chi ti voterà?

Nei partiti che ti sostengono vi è una pletora di indagati, imputati e pregiudicati. Loro ti voteranno e ti faranno votare. La mafia potrebbe farci un pensierino, ricordando che per lo zio Totò eri "una mente".
Ti voteranno anche molti siciliani corti di memoria, ancora non diventati cittadini a pieno titolo, alla ricerca di favori e prebende varie.
Io, lo avrai capito, non ti voterò, e invito tutti, con calore, a non votarti.

Spero, intensamente, che tu non venga eletto. Se poi lo sarai, come temo, non mi perderò di coraggio, e continuerò il mio impegno per una legalità che tarda ad apparire. 
Quella legalità della quale parlava Paolo Borsellino.

Ma prima o poi, "collega" Schifani, arriverà il "redde rationem"! Anche per te! Senza rancore.