Lettera aperta ... ai miei nipoti, ai miei figli, ai miei ragazzi

«Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.» (Antonio Gramsci).

Lettera aperta ... ai miei nipoti, ai miei figli, ai miei ragazzi

“La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.„

Enrico Berlinguer

 

In questi lunghi anni fino ad oggi, ho vissuto, con la consapevolezza che deriva dall’esperienza vissuta, il tragico ritorno al passato, anzi molto peggio di quanto anche la mente più contorta avesse mai potuto immaginare: il consociativismo tangentista del ‘91/’92 si era evoluto nell’organizzazione attuale di un vero e proprio sistema politico, affaristico e criminale!

E’, come in continuità, nello stesso periodo “menti raffinatissime” programmarono ed attuarono le Stragi mafiose di stato del ‘92/’93 nelle quali furono assassinati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte e tante vittime innocenti!

Non dimenticherò mai la profonda emozione vissuta il 27 giugno 1992, durante tutto il viaggio in nave da Napoli a Palermo e l’intero percorso della Manifestazione nazionale della Federazione Unitaria della CGIL, CISL e UIL contro la mafia. Centomila persone sfilarono nel ricordo del giudice Giovanni Falcone, barbaramente assassinato nella strage di Capaci.

Le esperienze politiche e amministrative locali, post tangentopoli, che pure avevano rappresentato, nella stragrande maggioranza dei Comuni e delle Regioni non solo meridionali, una novità positiva, sostenuta dai Cittadini, furono accerchiate, isolate e sostituite dallo stesso personale politico, malato di consociativismo, temporaneamente allontanatisi per porsi al riparo dalle inchieste ‘mani pulite’ della Magistratura!

La sinistra, tutta la sinistra, a Caserta, approfittando di imperdonabili errori di comunicazione della Giunta Bulzoni – alla quale avevo avuto l’onore di far parte – fu particolarmente sollecita a proporsi alla testa dei processi di avvicendamento della rinnovata, nascente classe dirigente cittadina, evitando accuratamente e presuntuosamente di ricercare qualsiasi forma di coinvolgimento sia delle forze popolari che di quelle cattoliche, laiche, ambientaliste progressiste!

Il risultato conseguito, da tale ottusa strategia, fu quello di spezzare verticalmente e definitivamente qualsiasi rapporto con chi aveva, nonostante i limiti di inesperienza, praticato nel concreto, un importante e significativo momento di rottura con il consociativismo e la corruzione che avevano caratterizzato le esperienze di centro-sinistra (dc, psi, psdi) cittadino negli anni ‘80!

A livello nazionale, invece, la rapida ascesa politica di ampi settori della classe dirigente, politica ed amministrativa, espressione dell’avvenuta saldatura tra interessi mafiosi – in cerca di nuovi credibili interlocutori politici – e vecchi e nuovi avventurieri politici – garanti dell’espansione parassitaria degli interessi dei potentati economico-criminali – coralmente indegna di rappresentare e coniugare le aspettative di giustizia e di uguaglianza dei cittadini, segnò irrimediabilmente l’avvio del declino economico e civile del nostro Bel Paese.

Nemmeno le due esperienze di Governo del centro-sinistra Prodi riuscirono a proporre un’alternativa reale all’incedere della subcultura berlusconiana!

Basti considerare che la seconda e ultima esperienza fu interrotta rovinosamente dall’insostenibile convivenza con l’Udeur (10 deputati e 3 senatori) di Clemente Mastella che, nella qualità di Ministro della Giustizia, nel fare rilevare a Prodi che non poteva “far finta che non sia successo nulla. Bisogna esigere rispetto dalla magistratura”, annunciò alla Camera le sue dimissioni dall’incarico nello stesso giorno in cui la moglie Sandra Lonardo veniva messa agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione.

Il 5 dicembre 2009 – NO B DAY, giorno della rottura dell'omertà di stato – sono tornato alla politica, intesa come Impegno Civile, partecipando attivamente, insieme a splendide persone, come promotore del gruppo casertano, alle iniziative del Popolo Viola e, a partire dal 17/19 luglio 2010, a tutte le tre giorni che si sono susseguite a Palermo in memoria della strage mafiosa di stato di Via D'Amelio!

Ma è, con l'adesione alle Agende Rosse di Salvatore Borsellino, che maturai la svolta definitiva al mio modo di essere, di pensare, di agire!

Sono stati questi gli anni che ho avuto modo di riorganizzare la mia esperienza di vita, non solo politica, partecipando ai numerosi seminari sulle relazioni mafia/stato che mi hanno portato a rileggere criticamente il mio stesso impegno politico orientato a promuovere l'emancipazione degli sfruttati per l'affermazione dei Diritti di Cittadinanza approdando, per questa via, alla rilettura della storia del nostro Bel Paese!

Da Portella della Ginestra, ripercorrendo le numerose stragi stato, l'assassinio di Moro e l'assassinio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, fino alle stragi mafiose di stato del '92/'93, cercate e realizzate, nei momenti strategici, hanno impedito di portare a compimento la svolta politica ed istituzionale che andava maturando nella coscienza di milioni di cittadini italiani! 

In particolare le stragi mafiose di stato del ‘92/’93, ormai è chiaro, hanno impedito di conoscere la Verità sulla trattativa stato/mafia che, ancora oggi, continua a condizionare la vita politica ed istituzionale impedendo la definitiva collocazione del nostro Bel Paese tra gli Stati liberati!

Non è un caso che il processo sulla trattativa mafia/stato diretto a individuare i mandanti del terzo livello (rappresentanti politici e istituzionali) che può liberare il nostro Paese dall'oppressione di un vero e proprio "Sistema criminale, ormai non più deviato" è stato e continua ad essere, nel tempo, ostacolato depistando le indagini, ricorrendo al silenzio omertoso di rappresentanti delle istituzioni e sollevando estenuanti tecnicismi che allontanano la Verità!

In questi ultimi vent’anni, poi, il sistema criminale, ormai non più deviato, è stato cinicamente sostenuto da una maggioranza parlamentare trasversale che ha, pur nell'alternanza delle formule politiche succedutesi, assestato durissimi colpi alla Magistratura, quella parte che non ha fatto e non intende fare sconti ai corrotti prima, ai criminali dopo e, nel contempo, non si è fatta scrupolo di condurre veri e propri attentati agli stessi principi fondamentali della Costituzione ... rafforzando e promuovendo “cricche” affaristiche e “cosche” criminali, abbandonando il Paese a un irreversibile declino, sottoponendo i Cittadini, le famiglie disagiate a sostenere sacrifici insopportabili e ingiusti e, soprattutto, condannando le nuove generazioni – giovani e donne – a cancellare il proprio futuro e a rinunciare alla realizzazione dei propri progetti di vita!

Questi sono stati gli anni nei quali ho avuto la possibilità di conoscere il pool di Magistrati antimafia di Palermo e della Sicilia – tra i quali Ingroia, Di Matteo e Scarpinato – che, con altri Magistrati giovanissimi, hanno, con onestà e equilibrio condotto indagini fondamentali che, se confermate, nei processi, possono contribuire a realizzare il progetto di liberazione al quale oramai ho legato il mio stesso impegno politico e civile di questo scorcio della mia vita!

Le reazioni scomposte e irritate, concentrate su Antonio Ingroia, l'unico dei venti magistrati candidati all’elezione dalle diverse formazioni politiche, sono la riprova del timore che larghi strati dell'economia, della società, dei partiti e delle istituzioni esprimono perché sanno che, con la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, la politica corrotta e criminale non potrà più passare inosservata!!!

L’informazione televisiva e giornalistica quotidiana ci racconta di un Paese allo sbando ... oppresso da corruttori, evasori, cricche affaristiche e cosche mafiose ... e sostiene, come unica soluzione, quegli stessi partiti, rappresentati, spesso, dalle stesse persone che, complice la Chiesa che, ancora oggi, per quattro denari, si divide tra il sostegno a Berlusconi o a Monti invece che rappresentare le sofferenze del “Popolo di Dio”, hanno favorito l'espansione della subcultura criminale, l'affermarsi, cioè, di un sistema politico criminale, trasversalmente sostenuto, seppure in misura diversa, da  maggioranze parlamentari facilmente leggibili che hanno condotto, lancia in resta, durissimi attacchi all’autonomia della Magistratura per sottometterla ad un potere politico segnato da corruzione e mafiosità che, per difendersi, non hanno tardato a condurre continui attentati agli stessi principi fondanti della Costituzione repubblicana, la cui difesa è stata ripetutamente tradita! 

Non intendo, perciò, turarmi il naso né essere spettatore passivo, in questa fase della storia nefasta per la democrazia del nostro Bel Paese, ma piuttosto essere ... protagonista, insieme ai tanti ragazzi sconfortati e alle tante “bellissime” persone che conosciamo, della  costruzione di un Nuovo Soggetto Politico – un Partito che adotti la Costituzione repubblicana, scritta con il sangue partigiano, come programma da realizzare – senza permettere che si consumi il definitivo assassinio della democrazia e, cioè, contemporaneamente impedire ai "berluscones", interpreti autentici della subcultura mafiosa, e alla filiera moderata Pd, Udc, Fli e Italia Futura – di ispirazione montiana – difensori ostinati dei potentati economici e finanziari nazionali ed internazionali, di occupare la maggioranza qualificata dei 2/3 degli scranni parlamentari che consentirebbe loro di approvare finanche modifiche alla Costituzione, vanificando definitivamente lo stesso eventuale ricorso all'iniziativa referendaria, seppure soltanto abrogativa, riconosciuta ai Cittadini!

Questa è la responsabilità che noi Cittadini liberi dobbiamo assumerci senza tentennamenti, consapevoli come siamo, che il nostro Paese continua a ballare sull’orlo del baratro non soltanto economico e occupazionale!  

Eppure mentre il Paese va lentamente ma inesorabilmente verso il declino ampie zone franche – costituite dalla crescente evasione, dall’inarrestabile corruzione e dall’impetuosa espansione dall’economia criminale - continuano irresponsabilmente ad essere protette a causa dell’inadeguatezza degli strumenti normativi e della progressiva riduzione di risorse finanziarie stanziate per rafforzare l’azione, già meritoria, della Magistratura e delle Forze dell’ordine impegnate nella lotta alle mafie.

In questi ultimi vent’anni l’iniziativa della classe dirigente del nostro Paese in tema di contrasto all’evasione, alla corruzione e all’accumulazione di capitali mafiosi è andata offuscandosi avendo scelto, per un verso, di favorire il riciclaggio di capitali finanziari di dubbia provenienza – vedi le scandalose ripetute agevolazioni finanziarie e penali concesse ai “capitali scudati” – e, per l’altro, di convivere – vedi la mancata previsione dei reati di auto-riciclaggio, del falso in bilancio, l’indebolimento della concussione per induzione – anziché combattere, con la corruzione, la mafia!

Il rischio realistico di assistere, con l’attuazione prolungata di una politica dei tagli della spesa pubblica destinata alla diffusione dei servizi sociali, al lento ma inesorabile declino del nostro Paese ha reso evidente a tutti, che la concentrazione del 50% della ricchezza nelle mani del 10% della popolazione e, per converso, la distribuzione del 10% della ricchezza nelle mani del 50% della popolazione, con il crollo della domanda interna di beni e servizi, l’intero sistema produttivo collassa producendo, con la desertificazione delle imprese, un ulteriore grave aumento della disoccupazione e la contestuale riduzione dell’offerta di servizi sociali!

Nella condizione economica e sociale cui il Paese è stato condotto, negli ultimi dieci anni, dalle politiche recessive dei governi Berlusconi e Monti, un prezzo insostenibile i giovani e le donne, soprattutto, meridionali!

Da qui l’urgenza di procedere, attraverso il ricorso ai tagli della spesa improduttiva, alla revisione strutturale delle voci di spesa del bilancio statale: cancellazione delle spese militari destinate all’acquisizione di armamenti e alla prosecuzione degli  interventi umanitari; finanziamento di un programma pluriennale di manutenzione e di riqualificazione del territorio; programma straordinario per l’occupazione giovanile e femminile da conseguire anche attraverso l’uso produttivo e sociale dei beni mobiliari e immobiliare confiscati ai corruttori, agli evasori e ai mafiosi!

A tale proposito particolare attenzione va posta alla necessità e urgenza di snellire i procedimenti amministrativi, determinando tempi certi per la requisizione, la confisca e il riuso de beni mafiosi e di provenienza illecita.

Cari Ragazzi, fiducioso che la rivoluzione civile ... già cominciata possa annoverarvi tra i protagonisti del nostro futuro, Vi abbraccio affettuosamente!

                                                                                                                              Mimmo Marzaioli

 

«Quello che in Italia non c'è mai stato, è una bella botta, una bella rivoluzione, rivoluzione che non c'è mai stata in Italia ... c'è stata in Inghilterra, c'è stata in Francia, c'è stata in Russia, c'è stata in Germania. Dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, sono 300 anni che è schiavo di tutti.»

Mario Monicelli