L'importanza del COPY in ogni situazione, anche quella impensabile!

L'arte dello scrivere.

L'importanza del COPY in ogni situazione, anche quella impensabile!

Non ho mai avuto paura di prendere un foglio di carta e scrivere, ho 4 libri in pdf da pubblicare, ma c'è sempre qualcosa che mi blocca e non mi fa buttare. 
Penso sempre che un giorno troverò coraggio e editore e farò il salto nel buoi, ma non adesso.

Adesso è tempo di imparare ancora a scrivere meglio, a scrivere per emozionare, per ribaltare uno stato d'animo, per rendere unico il momento, per far capire a chi legge cosa c'è dopo.

Già, l'arte dello scrivere ha un unico limite: la fantasia!

Quando prima si prendeva un foglio e lo si metteva nella macchina da scrivere si provava un'emozione unica per il solo fatto di sentire il tampone imprimere sulla carta la lettera - tuff - poi un'altra -tuff - poi un'altra ancora fino a quando si arrivava alla fine del rigo e si doveva fare un gesto straordinario: alzare la mano destra, tirare un pomello, far fare uno scatto e... iniziava un altro rigo. Era questo il gesto che vedevo fare a mio padre mentre scriveva a macchina, una vecchia macchina da scrivere verde che lui riusciva anche a far scrivere rosso e verde, oltre che nero come da copione. Lui era intento a scrivere tante cose, era un maestro e si preparava le lezioni anche così perché poi, a scuola, faceva le fotocopie e le dava agli alunni. Altri tempi!

Oggi c'è un suono diverso, ma altrettanto bello: quelli dei tasti delle varie tastiere. Chi ha le ultime con i tasti bassi avrà un suono più grave, chi invece quelle con i tasti più alti avrà un suono più stridulo, ma resta pur sempre un suono interessante. 
Il suono della tastiera, dicevo, mi fa spesso da cornice alle varie storie che racconto ogni giorno, che cerco di far immaginare ai vari followers delle pagine che gestisco. Ogni giorno una storia, ogni giorno un film, ogni giorno emozioni diverse che animano le membra e le rendono opalescenti.

La prima volta che scrissi "opalescente" era mentre stavo scrivendo una poesia. C'era un acrostico che volevo rendere unico e una lettera improbabile da rendere viva: la O. Pensavo e ripensavo, non sapevo, o meglio, non riuscivo a dare un filo logico alla storia con una parola con la "o" e allora feci una cosa che non avevo mai fatto: spensi il cervello per un attimo, presi il vocabolario e iniziai a leggere le parole con la "O". Ce ne sono tate, fidatemi, ma nessuna sembrava far al caso mio. Poi, d'improvviso, arrivai a <<op...>>, opa... opalescente. Mi innamorai di quel termine, mi stregò pur non avendolo mai sentito e decisi di cambiare parte del testo usando quella parola e finendo la frase così: <<opalescente con i colori di un arcobaleno>>.

Fu bellissimo notare che la poesia era cambiata, era diventata viva, era diventata vera. Forse quello fu la mia prima volta in cui capii che dare l'anima in un testo può davvero cambiare le carte in tavola e rendere tutto più bello.

Questa è una parte del mio lavoro, di quello che faccio per vivere, di quello che cerco di trasmettere a chi legge i post dei miei clienti, i testi dei miei siti, le storie che gravitano attorno ad un cliente.