Nuovi arresti a Messina per truffa, corruzione e finanziamento illecito ai partiti/2

Giovedì 14 marzo il GIP di Messina applica la misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Croce Maurizio e Vazzana Francesco; le misure interdittive di divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione e del divieto di esercitare l'attività imprenditoriale, entrambe per la durata di un anno nei confronti di Capizzi Giuseppe. Inoltre dispone il sequestro di beni per un valore di euro 210.524.

Nuovi arresti a Messina per truffa, corruzione e finanziamento illecito ai partiti/2


A questo punto iniziano le richieste di “cortesie” da parte del Croce e vengono diligentemente esaudite dal Capizzi al fine di “portare a casa” più lavori. Infatti, a detta del Capizzi, Croce nel 2021 gli richiede la cortesia di un orologio (modello Rolex Daytona)

“che serviva a un suo amico”

e così Capizzi si attiva subito. E, tramite un agente, avrebbe trovato la disponibilità di un orologio di secondo polso dal valore di 22.000 euro. Questo orologio, infatti, doveva essere dato al Vazzana e, in merito ad un eventuale pagamento, Croce avrebbe risposto al Capizzi

"Vazzana è come se fosse mio fratello”.

Un altro favore che il Croce avrebbe, sempre per “un suo amico”, chiesto al Capizzi, e che avrebbe esaudito al fine di ingraziarsi il funzionario, sono del lavori di ristrutturazione presso il Verdura Resort, struttura alberghiera di Sciacca. Dopo la richiesta Capizzi effettua un sopralluogo al Verdura Resort e quantifica i lavori per

“mezzo milione di euro circa”

e da lì, iniseme al Croce, nasce l'idea di far uscire i soldi dal cantiere Bisconte – Catarratti. Qui entra in gioco l'indagata Venuti Rossella perché sarebbe stata lei, da responsabile dell'area tecnica del cantiere, a fare i controlli.

E la Venuti avrebbe dato il suo beneplacido. La truffa consiste di apporre un numero inferiori di pali, circa 300, nelle paratie del torrente i quali gli avrebbero consentito di coprire i costi dei lavori effettuati, dal Capizzi, presso il 'Verdura Resort' per un valore di circa 93.000 euro.

Ci sarebbe poi stata una seconda parte di lavori pari a 85.000 euro ma che, infine, non sono stati eseguiti. Nei riscontri avuti di queste truffe viene descritto il

“modus operandi della coppia Capizzi-Croce”.

Tramite delle intercettazioni si nota addirittura come ci sia stata una persona, con amicizie con entrature in Vaticano, che si sia interessata di far ricevere delle onoreficenze a Croce. Una richiesta analoga è stata richiesta pure dal Capizzi.

Questo “patto corruttivo tra il Croce e il Capizzi” si alimenta grazie all'entrata in gioco dell'indagato Vazzana che diventa fruitore dei vari favori realizzati dall'imprenditore.

E quindi, oltre al Rolex, nel corso del 2022 ha beneficiato di lavori di ristrutturazione realizzati a titolo gratuito dal Capizzi nel suo locale commerciale

"per un valore approssimativo di non meno di 30.000 euro”.

La messa a disposizione del Capizzi nei confronti del Croce viene concretizzata pure in un altro modo: il Capizzi si è fatto carico del traferimento di un'autovettura in uso al Croce da Venetico, in provincia di Messina, a Roma sempre col tramite del Vazzana Francesco Carmelo. Anche in questo caso dagli inquirenti viene marcato il “modus operandi”.

Successivamente entra in gioco la vicenda relativa al finanziamento illecito che il Capizzi avrebbe fatto alla campagna elettorale del Croce. E così iniziano i versamenti e il Croce, in un incontro con il Capizzi, specifica che gli servono 50.000 euro. Questi pagamenti verranno effettuari tramite gli intermediari

Arcovito Rosario, Pino Giovanni e Spitaleri Davide.

Successivamente Capizzi ne consegna altri 10.000 in contanti al Vazzana. Ad elezioni finite, alle quali Croce è arrivato secondo entrando in consiglio comunale, il Vazzana avrebbe lamentato al Capizzi che tutti avessero “abbandonato” Croce e determinando l'avvenire di debiti pari a 30.000 euro.

Il Capizzi avrebbe risposto:

“Vabbè, vi aiuto io”

e così si sarebbe premurato, tramite altri bonifici eseguiti dai suoi intermediari, di fargli recapitare i restanti 30.000 euro.

Riguardo ai rapporti illeciti tra Capizzi e Croce il PM scrive:

“rappresentano la manifestazione più eclatante di quello che, in termini generali, può essere definito il modus operandi del Capizzi in relazione alla gestione dei suoi rapporti con i pubblici funzionari preposti alla gestione degli appalti a lui affidati”

e spiega di come il Capizzi sia spregiudicato nel suo modus operandi e di come i funzionari pubblici siano

“totalmente asserviti alle richieste del Capizzi”.

Con il Cortese e la Venuti, in punti cardini della pubblica amministrazione nel controllo del cantiere in questione, il Capizzi riesce ad avere un incremento economico senza alcuna obiezione dei due. Le “prestazioni” svolte dal Cortese in favore dell'imprenditore sarebbero stati ripagati dal Capizzi facendosi carico della ristrutturazione di un immobile del Cortese per un valore di circa 20.000 euro.

A Venuti Rossella, invece, il Capizzi ha confessato che avrebbe effettuato dei lavori presso la sua abitazione quantificato in circa 10.000 euro (ma che in realtà sono circa 39.000 euro), di aver aiutato concretamente la Venuti ad effettuare un corso di laurea presso una università privata, fornendole preventivamentele risposte alle domande di esame e pagando la retta per circa 6.000 euro e di avergli donato un Rolex dal valore di circa 5.000 euro (non ancora riscontrato dagli inquirenti).

Non si esclude il susseguirsi di ulteriore indagini in quanto sono presenti degli “omissis”.

Nel frattempo, dopo le misure cautelative emesse il giovedì 14 marzo,

  • martedì 19 marzo sono stati interrogati il Croce, il Capizzi e il Vazzana i quali si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tranne che per il Capizzi che ha confermato quanto ascritto ai verbali;
  • Croce è stato sopseso dal prefetto dal ruolo di consigliere comunale e ha presentato formali dimissioni, diventati una telenovela in quanto non valide per ben 2 volte;
  • per Venuti Rossella venerdì 22 marzo il gip Arianna Raffa ha deciso la irrogazione della misura interdittiva, non avvenuta per Cortese in quanto già in pensione.

 

 

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