SANITA' MOLISE: considerazioni sul debito

L'OPINIONE DEL DOTT. PASTORE. «Il non voler andare a sviscerare le cause per cui si è prodotto il debito, non è altro che la volontà della casta di ritornare alla vecchia gestione clientelistico-familiare che non deve soddisfare le esigenze della popolazione ma solo quelle delle clientele.»

SANITA' MOLISE: considerazioni sul debito
Nella foto il dott. Lucio Pastore (profilo Fb)

A livello di consiglio regionale si chiede l'azzeramento del debito sanitario ma si vota contro il riequilibrio del rapporto pubblico-privato. In pratica nessuno vuole fare l'analisi dell'origine e del permanere del debito ma si vuole che questo venga tolto.

Sia chiaro che uno Stato che dopo 13 anni di commissariamento, dopo aver chiuso ospedali, servizi, tolto il personale anche con rottamazioni a suon di milioni di euro, che ha espanso a dismisura il privato convenzionato, non è stato in grado di togliere il debito, é giusto che lo azzeri. È colpa dello Stato se questo permane.

Ma fare quest'azione senza un'analisi dell'origine del debito, e senza correggere i precedenti errori di gestione, ci porterebbe in breve tempo nella situazione di crisi.

Il non voler andare a sviscerare le cause per cui si è prodotto il debito, non è altro che la volontà della casta di ritornare alla vecchia gestione clientelistico-familiare che non deve soddisfare le esigenze della popolazione ma solo quelle delle clientele. Tra queste clientele ci sono sicuramente i privati convenzionati e non è un caso che in consiglio regionale si voti contro la mozione per riequilibrare il rapporto pubblico-privato.

I dinosauri della politica sperano con il RF di ritornare alla vecchia gestione e sentono il profumo di un possibile arrosto che venga servito con il RF. Ormai il servizio pubblico è nella fase finale di distruzione e se non si inverte decisamente la tendenza, non saranno i dinosauri della politica che gli permetteranno di risorgere dopo averlo distrutto.

Stiamo molto attenti a questo e che una nuova politica si manifesti per non precipitare ulteriormente nel baratro.

Lucio Pastore, primario pronto soccorso di Isernia

 

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