Storie da raccontare

Il calcio intreccia storie incredibili: epiche, tragiche, uniche. 

Storie da raccontare

La storia di Michele Silverio, bomber che chiude la sua carriera con un goal tra le braccia dei tifosi. Quella di un bravissimo allenatore, fatto in casa, che prima di salvare il Montenero, batteva i tifosi anche alla "passatella".

Quella di suo figlio, unico tifoso del Brescia in Molise. La storia di un uomo di nome Gustavo che, a 35 anni, studia da allenatore. Da bambino sognava di fare il calciatore ma forse aveva giá deciso che lo avrebbe fatto a casa sua, non importa in quale categoria.

Perché lui ha il coraggio di tenere la palla nei piedi, quando gioca. Perché qualsiasi altro giocatore l' avrebbe passata quella palla, invece lui no. Come nelle favole i fuoriclasse immaginano poesia dove altri non vedono nulla. 

Mentre tifosi tracannano birra con le lacrime agli occhi, lui scrive la pagina più bella del suo amore per il calcio. Riceve palla, stoppa e decide di diventare ciò che da bambino sognava. Con la coda dell'occhio vede il portiere fuori dai pali e decide che in quello spazio vuoto c'è la sua vita, tutta in un secondo.

I tifosi hanno capito che lui ci proverà, sono già giu di due gradini , tutti dentro la panchina. Come Del Piero, Totti, Baggio, c'era da sognare un incrocio dei pali con il tiro più bello del calcio. Lui non si tira indietro, è ora di pagare il debito per aver ricevuto il dono del calcio.

Il tiro è fiato sospeso, traiettoria di vittoria. Gustavo è già in corsa verso i suoi amici, via lontano dalle sue paure, quando la palle è in rete. Il resto sono lacrime, abbracci. Se le sogni le cose, prima o poi si avverano ma non devi mai smettere di desiderarle.

Si scrive calcio, si legge VITA.

F.D.R.