Sanità pubblica: siamo giunti al caos totale

L'OPINIONE. «Perché si è arrivati a questo punto? Sicuramente per incapacità di chi ci governa. Questa è un'ipotesi molto probabile ma da sola non spiega l'accaduto».

Sanità pubblica: siamo giunti al caos totale

Nella sanità molisana stiamo vivendo un momento drammatico. La destrutturazione del sistema pubblico va avanti inesorabilmente. Con la legge 161, che avrebbe voluto tutelare pazienti e operatori, si è determinato il caos totale.

Bisognava adeguare il sistema da un punto di vista organizzativo e di organico. Tutto questo non è stato fatto ma l'unico atto, per affrontare il problema è stato il blocco delle ferie dei dirigenti medici. La situazione attuale era evidente da tempo che si sarebbe determinata in assenza di decisioni organizzative e strutturali. Tra poco la situazione non sarà più gestibile in quanto andranno via molti colleghi. Se a questa situazione si aggiunge la fuga di altri che hanno cercato posti più stabili in Regioni diverse dal Molise, il pensionamento che c'è stato e che ci sarà in tempi brevi per molti di noi, forse si comprende la drammaticità della situazione.

Perché si è arrivati a questo punto? Sicuramente per incapacità di chi ci governa. Questa è un'ipotesi molto probabile ma da sola non spiega l'accaduto. Infatti l'ex direttore generale Carmine Ruta aveva proposto soluzioni che riequilibravano il rapporto pubblico-privato e riorganizzavano il sistema evitando di portarlo nello sfascio attuale. Carmine Ruta fu fatto fuori ed il suo piano è scomparso. Quindi, oltre all'incapacità di governare, c'è anche una volontà politica di non incidere sui vantaggi delle strutture private a discapito di tutto il sistema.

Accanto all'incapacità di governare c'è anche un gioco di azzardo per forzare il tavolo tecnico ministeriale. In pratica siamo tutti ostaggi dei loro giochi. 

Nel frattempo si vive nel limbo, nella precarietà più assoluta, con pazienti che stazionano anche per giorni nei Pronto Soccorsi perché non ci sono possibilità di ricovero e manca una medicina territoriale. E vediamo dove finirà questa storia per trasformare, alla fine, un bene comune, come il diritto alle cure, in una merce che potrà essere acquistare solo da chi avrà i mezzi.

L.P.

 

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