Tanti piazzisti, pochi statisti
Con il passare dei giorni vedo crescere l'angoscia, la rabbia e il senso di impotenza in larghi strati della popolazione. Alle difficoltà psicologiche si aggiungono quelle economiche. Temo possibili rischi per l'ordine pubblico e per la tenuta democratica del Paese. Chi ha il compito di intervenire intervenga.
Piccole riflessioni su quanto accade.
Da coloro che hanno incarichi istituzionali mi aspetterei serietà, compostezza, ragionamenti pacati, proposte realistiche e praticabili. Ciò non esclude che, ove occorra, non si possano contestare, anche con fermezza, decisioni altrui che appaiono sbagliate e insufficienti. Purtroppo, vedo che spesso ciò non accade.
Vi è una poco nobile gara a chi la spara più grossa, a chi strepita maggiormente, a chi inveisce meglio, magari in modo volgare.
Assistiamo all'uso strumentale della emergenza sanitaria per condurre campagne elettorali a futura memoria.
Si fa leva sugli istinti e sugli umori irrazionali di una parte, purtroppo non residuale, di cittadini.
Tanti piazzisti, pochi statisti.
Il Governo, peraltro, dovrebbe uscire dalla incertezza e approssimazione delle prime settimane.
Mi rendo conto che nessuno era preparato a quanto accade, ma adesso non vi possono più essere attenuanti. Nel rapporto tra le varie istituzioni e le forze politiche occorrono dialogo e collaborazione nell'interesse collettivo.
La conflittualità permanente ed esibita appartiene alla fase infantile e irresponsabile
dello sviluppo della persona.
È chiedere troppo che i governanti siano adulti?
Con il passare dei giorni vedo crescere l'angoscia, la rabbia e il senso di impotenza in larghi strati della popolazione. Alle difficoltà psicologiche si aggiungono quelle economiche.
Temo possibili rischi per l'ordine pubblico e per la tenuta democratica del Paese.
Chi ha il compito di intervenire intervenga. Concretamente.
Prima che sia troppo tardi.