Testimoni di giustizia: «vogliamo rispetto»

LA REPLICA. Le parole dell'avvocato Antonio Bucci, legale del collaboratore di giustizia Fiore D'Avino, hanno scatenato le reazioni di due testimoni di giustizia.

Testimoni di giustizia: «vogliamo rispetto»
Luigi Coppola

Ieri abbiamo pubblicato l'intervistato all'avvocato Antonio Bucci, legale del collaboratore di giustizia Fiore D'Avino. Alcuni suoi passaggi, sui testimoni di giustizia, non sono passati inosservati. Ecco cosa ha detto il legale sulla figura dei testimoni di giustizia: 

«I testimoni di giustizia sono questa zona grigia, dove ci sono questi soggetti che, diciamo, assistono a un solo fatto e spontaneamente decidono di testimoniare alle autorità inquirenti quel singolo fatto. Ma non sono soggetti innestati all’interno delle dinamiche per le quali la loro attendibilità e credibilità è sottoposta al vaglio, non solo della Procura, ma anche delle difese dei soggetti sui quali loro emettono dichiarazioni. Il testimone di giustizia, è meglio che chiariamo questo aspetto, è un soggetto la cui attendibilità non è certa né accertata, perché non viene mai trasfusa in sentenze. Il collaboratore di giustizia è un soggetto la cui attendibilità viene certificata dalle sentenze relative alle indagini alle quali ha partecipato. È ben diverso».

 

«Il testimone di giustizia è una zona grigia. È una zona di comodo, diciamo, che viene utilizzata dalle Procure, perché spesso questi sono soggetti completamente esterni a delle dinamiche, sono semplici testimoni oculari. Non so lei vede i film americani, si parla di testimoni oculari. Questi sono i testimoni di giustizia, soggetti che vedono e dicono quello che hanno visto. La loro attendibilità è sottoposta al vaglio del dibattimento, mentre per il collaboratore ci sono molti più filtri, la dichiarazione del collaboratore supera una serie di vagli di attendibilità per diventare prova in un processo. La dichiarazione di un testimone non viene sottoposta ad alcun vaglio di attendibilità».

 

 

«È normale che un collaboratore di giustizia, a differenza di un testimone di giustizia, difatti lo Stato spende soldi e scorte per i testimoni di giustizia, che non servono a niente, mentre i collaboratori di giustizia, purtroppo, sono perennemente a rischio.»

 

«Lo Stato tende a tutelare i testimoni di giustizia, per il discorso che le facevo prima. I testimoni di giustizia sono soggetti la cui attendibilità è molto meno vagliata, è molto meno importante dal punto di vista processuale, salvo che non ci siano casi eclatanti. Usufruiscono di scorte…».

 

«Il collaboratore di giustizia può essere molto più utile, essendo stato un soggetto che è passato per le dinamiche interne di sistemi che sono stati poi debellati dall’intervento delle Procure. Il testimone serve per un solo processo, il collaboratore passa per tutti i processi».

Pubblichiamo le repliche dei testimoni di giustizia Luigi Coppola e Gennaro Ciliberto:

 

«In merito all'articolo riportante dichiarazioni dell'avvocato Bucci, legale del collaboratore di giustizia D'avino.

In qualità di testimone di giustizia, ma anche come presidente di una associazione antiracket e di promozione sociale Movimento per la lotta alla criminalità organizzata, mi sento di intervenire sul punto in cui il signor Avvocato tira in ballo i testimoni di giustizia, definendoli quasi come dei poco attendibili sotto il profilo della testimonianza resa nella aule dei tribunali e dopo le relative denunce che, prima di arrivare ad essere testimonianza, passano sotto la lente delle indagini e sotto il vaglio di PM dell'Antimafia.
Quindi, allora, per l'avvocato Bucci tutte queste delicate fasi sarebbero messe in serie discussione.

 

Lascio a lui questa opinione a dir poco lesiva nei confronti sia di chi denuncia la camorra e anche nei confronti di chi fa indagini che poi portano ad arresti e a processi che stranamente, che io sappia, si concludono con pesanti condanne, nonostante i tentativi dei tanti avvocati che, nel contro esame, tentano di smontare. E chi sa che anche al signor Avvocato Bucci non sia capitato proprio di perdere qualche processo grazie alla provata attendibilità del testimone denunciante.

Ora però passiamo alla fase un po' più delicata sotto il profilo della copertura economica che lo Stato investe per il testimone di giustizia che premetto è una persona onesta, di solito imprenditore che ha denunciato il racket subìto da parte della criminalità organizzata dalla quale, poi capita, ne esca fuori il pentito di turno che per opportunità decide di collaborare con le autorità diventando anch'esso un costo per lo Stato. E che costo, visto che spesso al loro seguito trascinano gruppi di famigliari che raggiungono numeri di persone non sempre piccoli.

Quindi se parliamo di spesa per lo Stato il signor Avvocato Bucci dovrà ripassare un po' di leggi e leggere un po' di numeri che il Viminale da in merito ai pentiti.

Che posso dire all'avvocato Bucci se non che non comprendo minimamente questa sua uscita mediatica e quasi diffamatoria per i tanti testimoni di giustizia che, per colpa di alcuni delinquenti diventati poi dei santi con il pentimento, si sono rovinati la vita perdendo aziende, famiglie e un futuro tranquillo.

Caro avvocato, io sono un testimone di giustizia contro la camorra, e in tribunale non ho mai reso alcuna testimonianza che si sia rivelata inattendibile, come pure non mi sono mai sentito un costo inutile per lo Stato e quindi per la collettività. Mentre dico a lei se è giusto che chi prima ha estorto, rubato e magari anche sparso del sangue nelle nostre strade, debba essere considerato una fortuna per lo Stato e, a differenza, il testimone che ha denunciato il racket e che magari - per vero senso dello Stato e amore della legalità - ancora porta avanti azioni concrete contro la criminalità organizzata, debba essere da lei considerato un inutile spreco di danaro e un inattendibile riferitore di fatti a lui accaduti alle autorità giudiziarie.

Ecco questo è il quesito posto all'avvocato Bucci da un semplice, ma attendibile ex imprenditore, ora testimone di giustizia e non ex delinquente pentito per opportunità varie».

Luigi Coppola testimone di giustizia contro la camorra vittima di reati mafiosi e presidente associazione antiracket Movimento per la lotta alla criminalità organizzata.

 

Questa è la comunicazione inviata al Presidente Morra (Commissione Antimafia) e all'Associazione Antonino Caponetto.


«Nel leggere l'articolo e leggendo le dichiarazioni dell'Avvocato Bucci, legale dell'ex collaboratore di giustizia, il quale definisce i testimoni di giustizia una zona grigia.

Da testimone di giustizia ritengo gravi le affermazioni dell'avvocato Bucci e in offesa a tutti i testimoni di giustizia che hanno dato la loro vita per la legalità.

L'ordinamento giuridico ben definisce la figura del testimone di giustizia, persona incensurata estranea ai fatti e denunciate e parte lesa, figura che - dopo anni ed anni - trova la netta differenza dal collaboratore di giustizia.

Dichiarazione dette da un legale, da persona colta e preparata sul profilo giuridico.

Purtroppo Presidente on. Morra finché ci saranno persone che umiliano i testimoni di giustizia allora nulla potrà veramente cambiare in questa amata nazione.»

Ciliberto Gennaro 

 

Per approfondimenti: 

«Fiore D’Avino non è mai tornato a Somma. Smentisco gli spargitori di false notizie»