Una foto destinata a rimanere nella storia

Per la prima volta ad un ex Presidente degli Stati Uniti viene fatta una foto segnaletica e viene imprigionato.

Una foto destinata a rimanere nella storia

Sono 13 i capi di imputazione contestati a Donald Trump tra cui cospirazione per il tentativo di sovvertire l'esito del voto in Georgia nel 2020. L'ex presidente si è costituito nel carcere della Contea di Fulton, ad Atlanta, venerdì 25 agosto.

La sua detenzione è durata 20 minuti perché poi è stato rilasciato pagando una cauzione di 200 mila dollari.

Come di rito, prima dell'entrata in carcere, viene scattata una foto segnaletica che è destinata a rimanere nella storia perché è la prima volta che viene scatta ad un presidente o ex presidente degli Stati Uniti. Il 5 settembre dovrà presentarsi per l'udienza in cui dovrà dichiararsi colpevole o innocente. Poi, nel frattempo, il 23 ottobre inizierà il primo processo ad uno dei 18 imputati incriminati insieme a Trump.

Sulla sua foto e sulle sue dichiarazioni inizia un “gioco” delle parti con Biden. L'attuale presidente ci scherza su dicendo:

“La foto? È un bell'uomo Trump. Colpa sua, è un corrotto”.

Sui social scatta l'ironia scherzando sul peso dichiarato e aumentano le vendite del suo merchandising. Trump si difende subito sul suo social attaccando Biden:

“Tutte queste accuse contro di me sono state avviate dal corrotto Joe Biden e dai suoi fascisti della sinistra radicale”

Il fatto è che per 20 minuti Trump è stato il detenuto P01135809. Vedremo quest'inverno lo svolgimento del processo e il risultato finale. Sicuro è che, in un modo o nell'altro, si ha la conferma che le elezioni negli Stati Uniti non sono esenti dalla corruzione e dalla decisione di poche persone.