2 gennaio 1944: la rappresaglia di Dronero (CN)

Nella notte fra il 30 e il 31 dicembre ’43, alcuni partigiani uccisero Oreste Millone, farmacista e segretario del fascio di Dronero, e la sua compagna, Anna Albenga. Due giorni più tardi, la reazione nazista, compiuta per mano delle SS, fu rabbiosa: accerchiato il paese di Dronero con 400 uomini, misero a ferro e fuoco la cittadina piemontese, bruciando vari edifici e uccidendo sul posto dieci persone, di cui solo quattro partigiani, gli altri cittadini presi a caso.

2 gennaio 1944: la rappresaglia di Dronero (CN)

Vennero arrestati altri quattordici cittadini, di cui cinque furono deportati a Mauthausen: Pietro Allemandi, ultimo sindaco democraticamente eletto prima dell’avvento del fascismo, Giovanni Lantermino, ex vicesindaco, tipografo e giornalista, Cristoforo Coalova, suo collaboratore, Magno Marchiò, industriale, e Giuseppe Lugliengo. Nessuno dei cinque sarebbe tornato dal lager austriaco.

Il paese di Dronero è stato decorato con la Medaglia d’Oro al merito civile per il suo contributo alla lotta di Liberazione e per il sangue versato nel corso della terribile rappresaglia.

Ai cinque martiri è stata dedicata una targa commemorativa (foto) e la posa di altrettante pietre d’inciampo.

 

Per approfondire:

N. Biando, S. Declementi, Dronero. I deportati politici. La rappresaglia del 2 gennaio 1944, Associazione Culturale ‘Il Maira’, Dronero, 2016. 

 

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti