22 dicembre 1910: nasce Ferrer Visentini

A Ferrer Visentini i fascisti uccisero il padre Ulderico, a Trieste, sua città natale, poco prima della Marcia su Roma, lasciandolo orfano e poverissimo fin da molto piccolo.

22 dicembre 1910: nasce Ferrer Visentini

Lui rispose a questo sopruso praticando attivamente l’antifascismo per tutta la vita nelle fila del Partito Comunista, ma a spronarlo nelle sue azioni non fu tanto o solo il desiderio di vendetta, quanto “il desiderio di costruire un mondo migliore”, con le sue parole.
A 12 anni, terminate le elementari, inizia a lavorare, a 16 si iscrive al Partito Comunista, a 18 è già responsabile della Federazione Giovanile Comunista triestina, a 20 è dirigente della giovanile clandestina del Partito in Lombardia.

A 21, la prima condanna del Tribunale Speciale, a nove anni di reclusione, ne sconta tre, uscendo nel 1934, ma venendo condannato nuovamente l’anno successivo per la sua attività sovversiva. Dopo due anni di confino a Ponza, espatria in Francia e da lì si reca in Spagna per combattere con le Brigate Internazionali contro il nascente franchismo. Dopo la triste fine della Guerra Civile e la vittoria del regime fascista di Francisco Franco, ripara nuovamente in Francia, ove si stabilisce, continuando sempre a svolgere attività clandestina anche durante l’occupazione nazista.

Nel 1941 è arrestato e internato nel campo di concentramento di Compiegne: vi resta altri tre anni, fino a che, poco prima di essere deportato in Germania, evade e torna a Parigi. Qui si dedicherà a mantenere i contatti fra la Resistenza francese e quella italiana.

Nel ’45 è a Torino, partecipando all’insurrezione generale, per poi tornare finalmente a casa, a Trieste. Finisce la guerra, ma non la sua militanza, che proseguirà per tutta la vita, fra il Trentino-Alto Adige, il Veneto, la Direzione nazionale del PCI a Roma, per poi stabilirsi definitivamente a Vicenza negli ultimi anni della sua vita.
Muore l’11 febbraio 2001, all’età di 90 anni.



Per approfondire:

A. Tosato, Ferrer Visentini: un antifascista racconta…, CLEUP, Padova, 2002.

 

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti