2 febbraio 1917: nasce Giuseppe Zannini

Pur non combattendo, è parte attiva nella definizione degli obiettivi strategici del movimento cattolico bolognese in seno al CLN e nell’organizzazione delle prime brigate partigiane della zona. Per questo motivo, i tedeschi spiccano un ordine di arresto contro di lui, che viene eseguito nel maggio ’44 con la cattura del giovane e, dopo qualche giorno, il trasferimento a San Giovanni in Monte, il carcere locale.

2 febbraio 1917: nasce Giuseppe Zannini

Giuseppe Zannini è originario di Bari, dove nasce e trascorre tutta l’infanzia e la giovinezza. Sempre nel capoluogo pugliese si iscrive alla facoltà di scienze politiche, laureandosi in Economia politica nel ’40. Gli anni universitari risultano fondamentali per la maturazione politica di Giuseppe, che proprio nelle aule dell’ateneo barese entra in contatto l’antifascismo di matrice cattolica, organizzato nella Federazione universitaria cattolica italiana (FUCI), allora presieduta a Bari da Aldo Moro, pur restando all’interno delle associazioni collaterali al regime del mondo universitario, come i Gruppi Universitari Fascisti (GUF).

Dopo la laurea è assunto presso la filiale locale del Credito italiano, chiedendo nel ’43 il trasferimento a Bologna per avvicinarsi alla fidanzata, anch’essa militante della FUCI a Pisa: il trasferimento in Emilia Romagna arriva otto giorni prima dell’Armistizio di Cassibile, e fin da subito Zannini si mette in mostra per il suo carisma e la sua visione.

Pur non combattendo, è parte attiva nella definizione degli obiettivi strategici del movimento cattolico bolognese in seno al CLN e nell’organizzazione delle prime brigate partigiane della zona. Per questo motivo, i tedeschi spiccano un ordine di arresto contro di lui, che viene eseguito nel maggio ’44 con la cattura del giovane e, dopo qualche giorno, il trasferimento a San Giovanni in Monte, il carcere locale.

Ripetutamente interrogato e torturato, al suo rifiuto di tradire i compagni di lotta è mandato a Fossoli e poi a Bolzano. Da qui, Giuseppe Zannini viene deportato a Mauthausen nell’agosto del ’44, per poi essere assegnato al sottocampo di Gusen. Già all’inizio di settembre la sua situazione di salute peggiora, iniziando un peregrinaggio fra l’infermeria del campo e i lavori forzati, in una lenta agonia che termina solo molti mesi più tardi, il 15 maggio (data presunta), quando, a liberazione del campo ormai avvenuta, Giuseppe Zannini muore ‘per sfinimento’.

 

Per approfondire:

P. Martino, Il partigiano ritrovato. Una storia di Resistenza, Piero Manni editore, San Cesario di Lecce, 2018;

L. Aquilano, Zannini Giuseppe, in: A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Bologna, Bologna, 1985, vol. V;

A. Pepe, Zannini GIuseppe, in biografieresistenti.isacem.i.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti