SPECIALE 25 APRILE. Continua il nostro "viaggio" per non dimenticare una data fondamentale per la nostra libertà. Pubblicheremo ricordi, testimonianze, contributi, frasi, poesie, interviste. Sono passati 76 anni dalla Liberazione dal nazi-fascismo e non possiamo permetterci il lusso di riporre nel dimenticatoio quei giorni (anni) fatti di persecuzioni, rastrellamenti, fucilazioni, torture, omicidi, stragi. Quel sangue innocente versato per colpa di personaggi esaltati assetati di sangue (fascisti italiani e nazisti tedeschi). Ora e Sempre Resistenza significa non dimenticare le lotte e il riscatto di un intero popolo. Ma significa anche non permettere più che tutto ciò possa accadere di nuovo.
Forse non farò
cose importanti,
ma la storia
è fatta di piccoli gesti anonimi,
forse domani morirò,
magari prima
di quel tedesco,
ma tutte le cose che farò
prima di morire
e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia,
e tutti i pensieri
che sto facendo adesso
influiscono
sulla mia storia di domani,
sulla storia di domani
del genere umano.
Dioghenes APS è un’Associazione senza fini di lucro, Antifascista, Antirazzista e Laica. Persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Ha come scopo sociale la promozione dei valori della Legalità, della Giustizia e della Tutela dell’Ambiente, del Territorio e dei Diritti Umani e Civili; l’impegno contro ogni forma di illegalità e di organizzazioni criminali, di intolleranza, violenza, discriminazione e razzismo.
L’Associazione si riconosce nei seguenti valori fondamentali: libertà di espressione e di pensiero, giustizia sociale, tutela e rispetto dei diritti dei cittadini e di ogni forma di diversità, solidarietà verso i deboli e gli emarginati.
I drammatici eventi che state per leggere si sono verificati in Italia, nel Paese delle mafie. In questa terra corrotta, i “veri” testimoni di giustizia sono trascurati, ignorati da tutti. Le indignazioni sono solo una facciata, parole vuote e prive di significato. Sono solo parole sprecate, una pura apparenza, una illusione. Proclami tediosi.
Questa è la vera storia di un testimone di giustizia.
“In veste di dirigente, ho scoperto molte strutture autostradali al limite del collasso.”
Una fimmina calabrese, così Lea Garofalo sfidò la ‘ndrangheta
Questa è la storia di Lea Garofalo, la donna-coraggio che si è ribellata alla ‘ndrangheta, che ha tagliato i ponti con la criminalità organizzata. Nata in una famiglia mafiosa, ha visto morire suo padre, suo fratello, i suoi cugini, i suoi parenti, i suoi amici, i suoi conoscenti. Un vero e proprio sterminio compiuto da uomini senza cuore, attaccati al potere e illusi dal falso rispetto della prepotenza criminale. Lea ha conosciuto la ‘ndrangheta da vicino: ha subìto la violenza brutale della mafia calabrese. Ha denunciato quello che ha visto, quello che ha sentito: una lunga serie di omicidi, droga, usura, minacce, violenze di ogni tipo. Ha raccontato la ‘ndrangheta che uccide, che fa affari, che fa schifo! È stata uccisa perché si è contrapposta alla cultura mafiosa.