Amare senza possedere

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Occorre superare, nel rapporto tra i due sessi, lo schema antropologico padrone-schiavo, sfruttato-sfruttatore.»

Amare senza possedere

Ho preso parte ad un presidio in ricordo della giovane madre uccisa dal figlio di 14 anni. Del tragico episodio ne ho parlato giorni fa.
Tra le tante possibili analisi sulle ragioni delle ripetute, ormai quotidiane violenze sulle donne, propongo una riflessione.
La struttura economica e sociale da sempre vede la donna come "funzione" dell'uomo: moglie, compagna, madre, prostituta. Ed altro.

Ad essa non viene riconosciuta una sua autonoma, originale e irripetibile identità. La cultura patriarcale fatica a considerarla quale "tu" diverso e uguale all'uomo.
L'uomo punta tutto su sicurezze esterne alla persona, come il lavoro, il denaro, il potere.

Pertanto concepisce il rapporto con la donna come possesso, magari fugace e violento.

E non si accorge che la donna, invece, è dalla parte giusta della storia, perché incentra tutto e solo sulla persona, perché lì risiede la sua ricchezza e la sua forza.
Intuire ciò lo sconvolge, perchè la donna trasmette un messaggio opposto: amare senza possedere.

Occorre superare, nel rapporto tra i due sessi, lo schema antropologico padrone-schiavo, sfruttato-sfruttatore.
Comprendere che la donna rappresenta la soluzione nei confronti della superficialità, la sufficienza, la pigrizia spirituale dell'uomo.

Questa è la strada per ritrovare un rapporto di rispetto e di pace. Educare i bambini, I ragazzi e i giovani a tale dimensione e ad una vera affettività, può rappresentare la chiave di volta per risolvere, gradualmente, il problema.