Lo spirito italico prevalente

Lo spirito italico prevalente

Basta parlare dei c.d. leader politici italiani. Parliamo, invece, degli italiani che li esprimono. Vediamo qual'è lo "spirito italico" prevalente, e capiremo quello che ci accade, e perchè ci accade. Lo aveva ben capito e descritto Francesco Guicciardini, alcuni secoli fa. Ma assolutamente attuale.

Ecco alcuni passi.

- "Una delle maggiori fortune che possano avere gli uomini è avere occasione di poter mostrare che, a quelle cose che loro fanno per interesse proprio, siano stati mossi per causa di pubblico bene".

- "Chi sta in corte dei principi e aspira a essere adoperato da loro, stia quanto può loro innanzi agli occhi, perchè nascono spesso faccende che, vedendoti, si ricorda di te e spesso le commette a te; le quali, se non ti vedesse, le commetterebbe a un altro".

- " Fate ogni cosa per parere buoni, chè serve a infinite cose".

- " Chi è in maneggi grandi o tende a grandezza, cuopri sempre le cose che gli dispiacciono, amplifichi quelle che gli sono favorevoli".

- " Nega pure sempre quello che tu non vuoi che si sappia, o afferma quello che tu vuoi che si creda, perchè, ancora che in contrario siano molti riscontri e quasi certezza, lo affermare o negare gagliardamente mette spesso a partito il cervello di chi ti ode".

Potrei continuare.

Guicciardini aveva capito l'animo della gente italica e dei  suoi signori, di allora come di adesso. Chi volesse si procuri I RICORDI, di F. Guicciardini, ed.Garzanti, 1999.