Colosimo: «La Trattativa è un complotto, non si deve indagare sui segreti delle stragi. Ma solo sul dossier mafia-appalti»

PAROLE VUOTE E DANNOSE. Questa è solo l'ultima dichiarazione della presidente della commissione parlamentare antimafia. Ma siamo sicuri che vuole cercare la verità sulle stragi?

Colosimo: «La Trattativa è un complotto, non si deve indagare sui segreti delle stragi. Ma solo sul dossier mafia-appalti»

La presidente Colosimo va contro quello che, sulla carta, dovrebbe essere il suo ruolo nel contrasto alle mafie. Già a luglio aveva detto a SkyTg24 che sul concorso esterno in associazione mafiosa la discussione è stata archiviata e che

“Secondo me la discussione non c’è mai stata”.

e sul reato di abuso d'ufficio:

“Penso che la lotta alla corruzione si faccia coi fatti. Penso che i numeri sull’abuso d’ufficio ci dicano come quello, purtroppo, non è un reato che porta a risultati. Perché sappiamo che non è un reato che, nella maggior parte dei casi, viene poi giudicato con sentenza, perché è molto difficile da provare.

Se poi in Parlamento ci sarà un modo per cercare di rendere l’abuso d’ufficio più stringente e più utile alla lotta alla corruzione, immagino che si farà.

Da qui a dire che cancellare l’abuso d’ufficio vuol dire favorire la corruzione, io rimando quella lettura al mittente con i numeri che si possono visionare. Il tema è che spesso l’abuso d’ufficio ha fermato anche le buone azioni di tanti giovani amministratori”.

Nel corso del tempo siamo stati avvertiti pure da Roberto Scarpinato, ex magistrato a Palermo, che ai microfoni di ANTIMAFIADuemila ha affermato di aver chiesto alla Colosimo

“di approfondire il ruolo dei servizi segreti italiani e stranieri dietro le stragi di mafia e di altri misteri come le donne intervenute nella strage di Firenze e di Milano ma anche gli ignoti che si sono introdotti nella stanza di Falcone al Ministero, hanno acceso il computer per visionare soltanto i file che riguardavo i delitti dell'omicidio Mattarella e Gladio.”

Davanti a queste richieste

"la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo ha anticipato che la commissione non vuole occuparsi di questo. Vuol occuparsi soltanto dei profili che possono coinvolgere la responsabilità di magistrati che hanno fatto il processo Trattativa Stato-mafia e altri.

È veramente un commissariamento politico di questa commissione, un'ingiustizia nei confronti di tutti i cittadini italiani, un abuso politico della Commissione e una grave lesione al diritto alla verità dei parenti delle stragi".

Un'altra genialata della Colosimo è:

“Non sarà che il turbatio sacrorum vale solo per alcuni magistrati ed in alcuni processi?”.

Adesso, di fronte a queste ultime dichiarazioni, siamo sicuri che vuole realmente fare luce su quegli anni bui?

A conferma che non sia nelle sue priorità è la scelta di un consulente della commissione: il generale Mario Mori.

Quel generale parte integrante della Trattativa Stato-mafia, assolto in cassazione, implicato nella mancata perquisizione del covo di Totò Riina e nella mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995 e che, inoltre, ultimamente ha affermato di voler vedere morti quei giudici che lo hanno indagato.
Allora la domanda sorge spontanea:

quali sono le reali volontà di questo governo e di questa commissione? Cercare la verità e combattere le mafie, come affermano in ogni intervento pubblico, o continuare a mantenere nell'ombra le verità e i personaggi coinvolti?