Covid e Ursula von der Leyen

L'OPINIONE. «Si è secretato tutto il rapporto per l'acquisto di questi vaccini e non si è liberalizzato il brevetto, come avrebbe imposto una pandemia, per permettere la vaccinazione a tutta la popolazione mondiale».

Covid e Ursula von der Leyen
Foto di Shafin Al Asad Protic da Pixabay


 

Poiché i vaccini utilizzati erano vaccini sperimentali, siamo in attesa di avere i dati grezzi che ci dicano quale è stata la reale efficacia degli stessi.

Si è adottata, nella prima fase della pandemia, una strategia giusta di distanziamento e di norme igieniche. Si è imposta, poi, una vaccinazione con vaccini non testati secondo criteri standard, giustificata dall'urgenza del momento.

Mentre si somministravano questi vaccini si è avuta una evoluzione genetica verso la forma omicron che si comporta in maniera molto simile ad una influenza.

Si spera che dall'analisi dei dati grezzi si possa capire quanto abbiano inciso il distanziamento e le norme igieniche, quanto abbia inciso la vaccinazione e quanto abbia inciso la mutazione genetica per il controllo della pandemia.

È un dato di fatto che si è imposto il vaccino anche a soggetti che si erano ammalati e che quindi si erano esposti a tutti gli antigeni del virus, acquistando una immunità che nessun vaccino attuale può dare, e a soggetti giovani nei quali la morbilità e mortalità era vicino allo zero.

Si è secretato tutto il rapporto per l'acquisto di questi vaccini e non si è liberalizzato il brevetto, come avrebbe imposto una pandemia, per permettere la vaccinazione a tutta la popolazione mondiale.

In pratica le ragioni commerciali e di profitto sono state predominanti rispetto alla necessità della salute pubblica. Ora scopriamo dei rapporti opachi tra Ursula ed i produttori di questi vaccini che hanno fatto profitti enormi. Il controllo della comunicazione è fondamentale nell'imporre certe narrazioni ma poi il sistema si incrina e comincia ad uscire la melma.

La storia di questi vaccini è stata da sempre strana ed opaca. Rimane il grande dubbio che se davvero efficaci dovevano essere liberalizzati i brevetti per necessità di salute pubblica e non lo si è fatto.

L.P.