Emergenza Covid-19: indennità di 600 euro per artigiani, commercianti e professionisti

Esclusi i professionisti iscritti alle casse di previdenza private.

Emergenza Covid-19: indennità di 600 euro per artigiani, commercianti e professionisti
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Il decreto del 17 marzo 2020 c.d. “Decreto Cura Italia”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale da pochi giorni, ha previsto un'indennità una tantum di 600 euro per tutti i lavoratori autonomi e professionisti con partita iva iscritti alla gestione contributiva Inps.

Il limite di spesa previsto è di 203,4 milioni di euro per i professionisti e 2.160 milioni di euro per artigiani e commercianti per l'anno 2020.

 

In base ai calcoli stimati però sembra probabile che l'importo di spesa previsto non sarà sufficiente a ricoprire la totalità delle richieste. Proprio per tale motivo, in prima istanza è circolata la voce di un possibile click-day, tramite il quale ogni soggetto interessato avrebbe potuto richiedere l'indennità rischiando al contempo di restarne fuori.

Questa voce per fortuna oggi è svanita grazie ai chiarimenti da parte dell'Inps. Proprio al fine di evitare un comportamento discriminatorio a discapito degli ultimi arrivati, pare ci sia stato proprio oggi uno spiraglio per l'apertura a nuovi fondi che saranno messi a disposizione dei lavoratori.

 

Ancora dubbi sulle modalità telematiche di richiesta dell'indennità, così come per la possibilità di richiesta della stessa da parte di soci lavoratori facente parte di società di persone e di capitali. Dubbi pratici e non solo che si spera siano chiariti il prima possibile.

 

Caso a parte la casistica dei professionisti iscritti alle gestioni previdenziali private, quali avvocati, dottori commercialisti, architetti, geometri e tanti altri ancora. Per loro è stato istituito, a detta dell'art.44 del decreto, un fondo di 300 milioni di euro.

I rappresentanti nazionali delle casse hanno comunicato in questi giorni di essere vicini ad ogni singolo professionista. Sono svariate le alternative messe al vaglio per la gestione dei fondi a disposizione.

 

Il presidente della cassa di previdenza dei dottori commercialisti Walter Anedda in un video pubblicato sul sito istituzionale il 18 marzo parla di una gestione dei fondi mirata a soddisfare le singole posizioni soggettive dei propri iscritti. A detta del rappresentante sarà analizzato ogni singolo caso evitando interventi “a pioggia” e senza essere troppo precipitosi.

Anche per i professionisti quindi sembra che il tutto vada per le lunghe. Restano molti dubbi e incertezze e ci si auspica che si giunga il prima possibile ad una soluzione.

 

Fabio Cisonni

dottore commercialista e revisore legale dei conti