Emergenza sanitaria nelle carceri: «Ribadiamo la nostra indignazione»

LA NOTA CONGIUNTA DEI SINDACATI. Annunciato lo stato di agitazione. «Affinché non si consumi un vero e proprio tradimento nei confronti dei servitori dello Stato che rischiano e sacrificano la propria vita per garantire la sicurezza del nostro paese.»

Emergenza sanitaria nelle carceri: «Ribadiamo la nostra indignazione»

Dopo la morte di un altro collega, che si aggiunge all’ennesima vittima del Covid 19 in Campania, anch'egli in servizio presso la Casa Circondariale Carinola, queste organizzazioni sindacali regionali, in rappresentanza della quasi totalità dei poliziotti penitenzi dichiarano che, la riunione tenutasi nella mattinata odierna col Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Campana a riguardo dell’emergenza de quo è risultata insoddisfacente per le risposte avute ai quesiti posti.

Ribadiamo a voce alta la nostra totale indignazione sulla fallimentare gestione dell'emergenza sanitaria da parte dei vari livelli dell'amministrazione penitenziaria, come già denunciato in precedenza con la nota congiunta del 22 febbraio, ed annunciano sin d’ora lo stato di agitazione per i seguenti motivi:

Mancato avvio del piano vaccinale, sebbene la Campania ha il più alto indice di mortalita’ tra il personale di polizia penitenziaria rispetto al dato nazionale.

Mancato rispetto dei protocolli sanitari Covid 19, a tutti i livelli gestionali e, sottovalutazione dei rischi da
contagio sui luoghi di lavoro.

Scarso monitoraggio e screening esecuzioni tamponi del tipo molecolare.

Verifiche di eventuali responsabilita’ gestionali, di qualsiasi ordine, presso i vari Istituti Campani.

Gestione approssimative del Personale di Polizia Penitenziaria in missione presso gli Istituti a rischio
covid. 

Mancata riduzione della popolazione detenuta con sfollamenti da Istituti ad alto rischio covid 19 verso altre
sedi piu’ sicure e recettive.

Le promesse e i proclami, ad oggi non hanno avuto alcun riscontro nei fatti, pertanto queste compagini sindacali denunciano lo stato di abbandono in cui versano i poliziotti penitenziari e i gravi rischi per la salute e conseguente collasso del sistema sicurezza, e diffidano l'Amministrazione Penitenziaria a trovare una soluzione rapida alle suddette problematiche.

Confermano lo stato di agitazione, affinche’ non si consumi un vero e proprio tradimento nei confronti dei servitori dello Stato che rischiano e sacrificano la propria vita per garantire la sicurezza del nostro paese.

SINAPPE (P. Gallo), OSAPP (V. Palmieri) UIL PA PP (D. de Benedictis) USPP (C. Auricchio) FNS CISL (E. Strino) CNPP (A. Napoletano) CGIL  (O.Scocca)

 

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