«Fermatevi. Nessuno deve minacciare l'esistenza altrui»

LE PAROLE DI FRANCESCO. «Quanta sofferenza, preghiamo per la Pace. Basta con la Guerra. Sì al dialogo e alla Pace».

«Fermatevi. Nessuno deve minacciare l'esistenza altrui»
Foto di Annett_Klingner da Pixabay


«Basta con la guerra. Sì al dialogo e alla Pace». Le parole del Papa - in una calda domenica di aprile - hanno squarciato l'ipocrisia che si sta registrando nel mondo. Mentre i droni, i missili, i morti, l'anarchia internazionale hanno sostituito il buon senso l'unica voce che si eleva è quella del gesuita diventato pontefice.

Dopo gli avvenimenti di questa notte, l'attacco iraniano a Israele, dopo i 40mila morti causati dall'arroganza sionista, quella di Francesco sembra essere "l'azione" più razionale.

I suoi inviti continui ai leader guerrafondai del mondo, sino ad oggi, non hanno sortito alcun effetto. 

Il mondo - questo pazzo mondo - è sull'orlo della 3^ guerra mondiale (un puzzle che, piano piano, si sta componendo e sta coinvolgendo diversi Continenti).

I conflitti e le tensioni aumentano, giorno dopo giorno. 

«Due Stati», dice il Papa. Israele e Palestina. La "bomba" in Medio Oriente è pronta ad esplodere. Territori caldi che possono portare ad una escalation molto pericolosa. «Si giunga presto ad un cessate il fuoco a Gaza». Dopo la risoluzione dell'Onu (dove per la prima volta gli americani si sono astenuti dal voto) non ha sortito alcun effetto. E la cieca e barbara violenza sionista continua a mietere vittime.  

«Si aiuti quella popolazione precipitata in una catastrofe umanitaria». Francesco sa benissimo che non esiste la volontà politica di far cessare i vari conflitti. Come non esiste alcuna volontà per chiudere la partita in Ucraina. Tutti i suoi inviti sono caduti nel vuoto. «Quanta sofferenza, preghiamo per la Pace. Basta con la Guerra. Sì al dialogo e alla Pace».

Ma questa Pace la vogliono proprio tutti?

Te lo sbattono in guerra, il proletario,
perché combatta con coraggio e dedizione
perché e per chi, non glielo dicono.
Per lui no di sicuro.
Merda alla vostra guerra! E fatevela da soli!
Noi rivoltiamo i fucili
e facciamo una guerra diversa
che sarà quella giusta.


In prima linea deve andare, il proletario;
i generali restano indietro.
E quando i signori avranno mangiato,
anche lui, forse, troverà qualcosa.
Merda alla vostra guerra! E fatevela da soli!
Noi rivoltiamo i fucili
e facciamo una guerra diversa
che sarà quella giusta.


Gli fabbrica le macchine da guerra,
il proletario,
per una paga miserabile,
perché con quelle ci perdono la vita
tanti figli di madri proletarie.
Merda alla vostra guerra! E fatevela da soli!
Noi rivoltiamo i fucili
e facciamo una guerra diversa
che sarà quella giusta.


La disfatta la paga il proletario,
la vittoria la paga il proletario,
per questo progettano di fargli fare tante
guerre di sangue fino al giorno del giudizio.
Merda alla vostra guerra! E fatevela da soli!
Noi rivoltiamo i fucili
e facciamo una guerra diversa
che sarà quella giusta.


Giorno per giorno é in guerra il proletario
nella grande battaglia di Classe
e perde sangue e paga fino alla sua vittoria
che sempre la farà da padrone.
Merda alla vostra guerra! E fatevela da soli!
Noi rivoltiamo i fucili
e facciamo una guerra diversa
che sarà quella giusta.

Bertolt Brecht, Poesie Politiche

 

 

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