«Ho un sogno, ma tale resterà...»

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Sembra di vivere in un ampio e diffuso processo di regressione antropologica e culturale, in un crescente analfabetismo di ritorno che colpisce numerosi settori della popolazione e, in larga parte, la sua classe dirigente».

«Ho un sogno, ma tale resterà...»

Questo Paese, il mio Paese, mi piace sempre meno. Sembra di vivere in un ampio e diffuso processo di regressione antropologica e culturale, in un crescente analfabetismo di ritorno che colpisce numerosi settori della popolazione e, in larga parte, la sua classe dirigente.

E la scuola, purtroppo, rappresenta uno dei baricentri di tale regressione. Essa, nel suo insieme, non è il motore di una formazione globale delle nuove generazioni.

Le politiche degli ultimi decenni ne hanno mortificato la funzione sociale.

Occorre progettare una scuola che aiuti ciascuno a scoprire la propria originale identità e vocazione, che ha valore solo se si definisce nella relazione con gli altri. Una scuola che, come dice Gramsci, educhi a "conoscere se stessi attraverso gli altri e gli altri attraverso se stessi".

Solo così si avrà "una coscienza critica superiore per la quale si riuscirà a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri doveri" e, aggiungo io, anche i propri diritti.

Al sapere scolastico va coniugata la capacità di empatia con gli allievi, indispensabile per la loro crescita globale. Una scuola seria deve aiutare a scoprire un nuovo umanesimo. Ma una scuola così il "sistema di potere" non la vuole, perché diventerebbe il motore del cambiamento.

Serve raddoppiare le risorse economiche, aggiornare di continuo i programmi e la classe docente incrementandone il numero, adeguare le strutture.

Serve una scuola-campus a tempo pieno. In sintesi, la scuola italiana ha bisogno di una rivoluzione culturale.

Allora torno al mio sogno iniziale, che tale resterà: VORREI ESSERE MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE!