Il presente è rappresentato dai giovani

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Il rapporto con i giovani deve servire a proporre una testimonianza e alcuni valori, senza pretesa di detenere la verità. È un accompagnarli con discrezione e con rispetto delle loro libere scelte, affinché imparino a trovare, ciascuno, la propria strada.»

Il presente è rappresentato dai giovani
Foto di Nikolay Georgiev da Pixabay

Da molti anni mi reco volentieri nelle scuole a dialogare con i ragazzi. Discutiamo di legalità e di valori. Sto organizzando, assieme ad altri, un progetto su questi temi che mi vedrà impegnato non solo in Sicilia ma anche in altre parti del territorio nazionale. Mi sono chiesto: ma come è più giusto ed opportuno parlare con i giovani?

Di alcune cose sono profondamente convinto. Mai impartire lezioni di vita. Mai proporre soluzioni miracolose. Mai pretendere di salvarli dalle ferite e dagli inevitabili errori. Ritengo sia giusto dire che l'esistenza ci viene data senza istruzioni per l'uso, e che diventare adulti è una strada difficile.

Il rapporto con i giovani deve servire a proporre una testimonianza e alcuni valori, senza pretesa di detenere la verità. È un accompagnarli con discrezione e con rispetto delle loro libere scelte, affinché imparino a trovare, ciascuno, la propria strada.

E, soprattutto, imparino ad amare.

Chiudo con due citazioni.

"O il denaro, o il canto. O il mondo, o l'amore. Non si possono avere entrambi allo stesso tempo". (Christian Bobin)

"Ciò che avete chiamato mondo, dovete cominciare a crearlo: la vostra ragione, la vostra immaginazione, la vostra volontà, il vostro amore devono diventare questo mondo". (Friederich Nietzsche)