La disintegrazione interiore dell'IO

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Tra i tanti effetti della disgregazione dell'IO, della perdita di un criterio unificante della persona, vi è la  pericolosa crescita della criminalità minorile nelle grandi città e il progredire delle malattie mentali».

La disintegrazione interiore dell'IO
Foto di LoganArt da Pixabay

Tra i numerosi mali che affliggono l'Umanità (guerre, sottosviluppo di vaste zone del pianeta, ingiustizie sociali) vi è un male più grave e profondo che colpisce soprattutto i popoli più evoluti e "civilizzati": la crescente disintegrazione interiore dell'IO.

È paradossale che quanto più l'uomo riesce a rendersi padrone dell'universo per mezzo della scienza e della tecnica, tanto più perde la padronanza del proprio universo interiore.

Vuole dirigere l'universo e dominare la materia ma sempre meno sa dirigere il proprio essere. Lo spirito agonizza. La civiltà del mondo è in pericolo non tanto per le frontiere geografiche e le nuove questioni geopolitiche, quanto per le frontiere stesse del cuore umano.

Il tarlo divoratore è all'interno. La questione etica, la moralità pubblica e privata sono in declino nella politica, nell'economia, nei rapporti sociali e personali.
Tra i tanti effetti della disgregazione dell'IO, della perdita di un criterio unificante della persona, vi è la pericolosa crescita della criminalità minorile nelle grandi città e il progredire delle malattie mentali.

Gli esseri umani "civilizzati" hanno bisogno di un esercito sempre più folto di psicologi, psicanalisti, psicoterapeuti, psichiatri nel tentativo di salvare il proprio spirito.

Un domani l'uomo, forse, visiterà i pianeti del sistema solare, ma una domanda diviene sempre più pressante: quale sarà il "contenuto" di quest'uomo?

Questa riflessione, che fa seguito ad altre già svolte, mi conferma sulla necessità di un costante impegno nella formazione delle nuove generazioni.

Colmare di valori spirituali il vuoto interiore e ricondurre ad unità l'IO disgregato è l'unica via per salvare l'Umanità.